giovedì 23 agosto 2012

Monte Vaccia da Besmorello

Valle Stura - Escursioni da Bagni di Vinadio





Una lunga salita per raggiungere un suggestivo e solitario pianoro, con i resti di insediamenti militari.
L' erbosa sommità del Monte Vaccia e la Colletta Bernarda offrono splendidi scorci panoramici.

NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Bagni di Vinadio-Borgata di Besmorello
Dislivello: 1050 circa
Tempo di percorrenza in salita: 3h/3h,30-
Difficoltà: E
Segnavia: paline-segnali bianco-rossi  (GTA)
Cartografia: IGC n.7 Valli Maira-Grana-Stura
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.





Accesso Stradale
Da Cuneo si raggiunge Borgo S. Dalmazzo. Si imbocca la strada della Valle Stura, si supera Demonte, poi Vinadio e si arriva a Pianche. Qui si volta a sinistra ed in circa 5 km si raggiunge Bagni di Vinadio.
Dalle Terme si prende la strada che sale a destra, attraversa l'abitato di Bagni e raggiunge la borgata di Besmorello. (q.1440 m.circa)
Si posteggia nello slargo che precede le prime case.


Itinerario
A piedi si prosegue sulla strada asfaltata per circa 200 m. 
Presso una curva a sinistra  si devia su sterrata (palina indicativa Monte Vaccia-Sambuco), che dopo un breve tratto attraversa il torrente Ischiator. 

Seguendo i segnavia "bianco-rossi", si prosegue brevemente su stradina in salita, per lasciarla dopo pochi metri (poco prima di un prato) e deviare a sinistra su sentierino che subito si inerpica.
Si percorre ora l'antica mulattiera dei Luca (palina indicativa) che conserva in alcuni tratti l'originale selciato contornato da muretti in pietra.
Dopo alcune svolte in zona boschiva, si sbuca in area pascoliva al termine della quale si raggiunge la borgata Luca (1585m.).




La si attraversa passando tra le ultime case per poi confluire su di un'ampia sterrata.
Si segue brevemente la strada per deviare poi a destra su di un piccolo slargo, dove si trova l'inizio del sentiero per il Monte Vaccia, segnalato da palina indicativa e tacche bianco-rosse.

Il sentierino si innalza subito piuttosto ripido e con diverse svolte raggiunge una contruzione per l'acquedotto.
Prosegue oltre con tratto più erto, reso ancor più disagevole dal fondo sassoso (prestare attenzione in discesa), sino ad un punto panoramico presso una ulteriore palina indicativa.
Dopo un illusorio breve tratto in piano il sentierino riprende a salire, supera un rivolo d'acqua per poi inoltrarsi in zona maggiormente boscosa.
Il percorso, superato un ulteriore rivolo, guadagna gradatamente quota con innumerevoli svolte in una bella abetaia, sino a raggiungere la zona più aperta della parte sommitale.

Con un lungo diagonale, in parte ricavato in zona rocciosa, si incontra la targa a ricordo di Eliana Degioanni,  e successivamente quella  a ricordo di Osvaldo di Beguda. In zona, altresì, si trova una preziosa fonte.
Con ultimo tratto si arriva al magnifico ampio pianoro del  Vaccia (2241m), a cavallo tra il Vallone dell'Ischiator ed il vallone di Sambuco-Pietraporzio.

Superbo il panorama sulle vette dell'Alta Valle Stura, mentre alle spalle la vista spazia dal M. Matto, al Gelas ed all'Argentera, oltre che sulle vette del Vallone dei Bagni.
I resti delle strutture militari "Ricoveri del Vaccia" rendono ancor più suggestivo l'ambiente.





Si lascia la prosecuzione dell'itinerario GTA che scende a Sambuco per continuare a sinistra risalendo per un tratto l'iniziale pendio erboso del Monte Vaccia. Successivamente il sentiero prosegue sul versante del Vallone dell'Ischiator sino a raggiungere l'ampia sella della Colletta Bernarda (q. 2395m).
Da qui, sulla destra, si può scendere al Pian della Regina di Pietraporzio.
Il prosieguo del sentiero conduce invece  al Monte Ciaval ed Passo di Rostagno.

Se si seguono sulla destra le vaghe tracce che risalgono l'erto pendio erboso, con breve percorso
si raggiunge la cima del Monte Vaccia (2472m.), segnalata da un cumulo di pietre.

Itinerario di ritorno
Dalla vetta si prosegue scendendo sul pendio erboso, seguendo evidenti tracce,  in direzione dei resti del Ricovero del Vaccia,  per poi ricongiungersi con l'itinerario di salita con il quale si fa ritorno a Besmorello (2h/2h,30)