NOTE TECNICHE
Partenza e Arrivo: Altopiano delle Manie (Finale Ligure-Noli)
Dislivello: 250m circa
Tempo Percorrenza: 2h,30-3h
Difficoltà: T/E
Segnavia: paline - "2 quadrati rossi" - cerchio rosso pieno - cerchio rosso sbarrato - n.6 dei sentieri di Noli
Cartografia: Studio Naturalistico EdM SV3
Accesso stradale
Da Finale Ligure/Finalpia: prima della galleria di Capo S. Donato, si svolta per Calvisio-Vezzi Portio. Poco dopo si prende la S.P. 45 che conduce sull'altopiano delle Manie. L'itinerario inizia davanti al Ristorante "Ferrin".
Di fronte all'ingresso del ristorante Ferrin (297m), si imbocca una sterrata (indicazione "Osteria del Bosco") che con comodo percorso in zona boscosa porta alla Chiesina di S. Giacomo.
Qui si svolta a destra e su asfalto si arriva in breve alla trattoria "La Grotta", presso il nucleo di case dell'Arma delle Manie.
Con breve deviazione sulla sinistra, si può visitare il grande antro naturale dell'importante sito di interesse archeologico. E' una delle più ampie grotte del Finalese, abitata dall'uomo preistorico sin dal Paleolitico.
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
Accesso stradale
Da Finale Ligure/Finalpia: prima della galleria di Capo S. Donato, si svolta per Calvisio-Vezzi Portio. Poco dopo si prende la S.P. 45 che conduce sull'altopiano delle Manie. L'itinerario inizia davanti al Ristorante "Ferrin".
Da Noli provenienti da Savona: appena dopo la galleria artificiale di Punta Vescovado si prende la strada in salita sulla destra (Via De Ferrari) che con diverse svolte porta in località Voze. All'incrocio si va a sinistra sino a raggiungere il Ristorante Ferrin.
ItinerarioDi fronte all'ingresso del ristorante Ferrin (297m), si imbocca una sterrata (indicazione "Osteria del Bosco") che con comodo percorso in zona boscosa porta alla Chiesina di S. Giacomo.
Qui si svolta a destra e su asfalto si arriva in breve alla trattoria "La Grotta", presso il nucleo di case dell'Arma delle Manie.
Con breve deviazione sulla sinistra, si può visitare il grande antro naturale dell'importante sito di interesse archeologico. E' una delle più ampie grotte del Finalese, abitata dall'uomo preistorico sin dal Paleolitico.
Alcuni dei reperti ritrovati sono visibili presso il Museo Archeologico di Finalborgo, e nel Museo di Archeologico di Villa Pallavicini a Genova-Pegli
La grotta è stata per secoli adibita a stalla e frantoio da parte dei contadini locali ed alcuni resti di tali attività sono tuttora conservati al suo interno.
Ritornati al nucleo abitativo, si prende il sentiero contrassegnato dal segnavia "2 quadrati rossi" che scende nella boscosa Val Ponci, e sbuca presso uno degli antichi ponti romani, il "Ponte Muto" o ponte delle Voze, detto così perchè consente di attraversare il Rio Voze che qui confluisce nel Rio Ponci.
Ci si trova sulla via romana Julia Augusta, realizzata nel 13-12 secolo a.C. dall'imperatore Augusto per assicurare i collegamenti con la Gallia meridionale. L'antica strada iniziava presso Piacenza, passava da Tortona e raggiungeva Vado Ligure, poi Ventimiglia dove proseguiva per Arles, in Provenza.
Nel II secolo d.C., l'imperatore Adriano promosse importanti lavori di ristrutturazione della strada.
Il tratto che si va a percorrere, risale la Val Ponci (da "vallis pontium", Valle dei Ponti) e rappresentava il collegamento diretto con Finale Pia che consentiva, tra l'altro, di evitare i dirupi di Capo Noli. Su questo percorso si possono ancora ammirare cinque antichi ponti romani, alcuni ancora ben conservati, databili dall'età Augustea al 105 d.C.
Si prosegue andando a destra (segnavia "cerchio pieno rosso"), su stradello dal fondo in parte roccioso, dove si possono ancora notare i segni dovuti a secoli di transito.
Dopo breve tragitto stacca sulla destra un sentierino che sale ripido nella boscosità e porta alle antiche cave romane (segnavia: pallino blu ), utilizzate dai romani per estrarre la "pietra del Finale", utilizzata per costruire i ponti sulla via Julia Augusta.
Si tratta di tre grotte a sezione squadrata e dal soffitto piano, scavate a mano una sopra l'altra, che si incontrano in successione salendo a sinistra della prima, la più piccola.
Sulle pareti di alcune si possono ancora notare i segni lasciati dagli scalpelli.
Ritornati sul percorso principale si arriva in breve alla" Ca' du Puncin", dove si trova un altro antico ponte romano, il "Ponte dell'Acqua", abbastanza ben conservato. Quest'ultimo trae la sua denominazione per la sua collocazione, vicina all'edificio dell'acquedotto finalese.
Si risale ulteriormente la Val Ponci, si supera la zona di un ultimo antico ponte romano, il Ponte di Magnone, ridotto a pochi ruderi difficilmente individuabili perchè ormai inglobati nella vegetazione, sino a raggiungere la Colla di Magnone (315m), dove si trova la cappelletta dedicata a San Giacomo.
La via Julia Augusta giungeva a questo valico da nord ovest.
Da qui si prosegue brevemente a destra sulla strada asfaltata, contrassegnata dal segnavia "cerchio barrato rosso", che diventa poi sterrata, piega quindi a sinistra innalzandosi leggermente sino ad arrivare ad un importante bivio, poco distante dal panoramico Bric dei Monti (410m)
Al bivio si va a destra seguendo, oltre al segnavia cerchio sbarrato, anche il segnavia "n. 6" dei sentieri di Noli (peraltro scolorito e poco evidente).
Si percorre ora una larga sterrata che con lunga discesa porta nell'ampia zona prativa nelle vicinanze della Grotta dell'Andrassa (tabellone indicativo) e successivamente, dopo aver curvato a sinistra, con successiva salitella arriva ad una zona recintata. Con una deviazione sulla destra, si prende un sentierino (n.6 dei sentieri di Noli) con il quale si arriva sulla strada asfaltata delle Manie.
Si segue quest'ultima a destra ed in circa 1 km e si fa ritorno al punto di partenza.