Escursioni da Vado Ligure
Una interessante escursione attraverso fortificazioni militari ed una rara sughereta.
La salita al Monte S. Elena consente la visita ai resti dell'antico Castellaro preromanico.
La salita al Monte S. Elena consente la visita ai resti dell'antico Castellaro preromanico.
NOTE TECNICHE
Partenza e arrivo: Vado Ligure (SV) località Capo Vado
Dislivello: circa 450 m.
Tempo di percorrenza in salita: 2h30/3h circa
Difficoltà: E
Segnavia: "triangolo rosso"-"tre bolli rossi"
Cartografia: Carta dei sentieri-Studio Naturalistico E.D.M SV2
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
Accesso stradale
Da Savona si prosegue per Vado Ligure sino alla località di Capo Vado.
L'itinerario inizia sull'Aurelia, in Via Rossini, di fronte all'ingesso del porto commerciale e terminal traghetti.
Al fondo di Porto Vado si imbocca via Rossini (palina indicativa) per
svoltare a sinistra, dopo il cavalcavia, su strada sbarrata che conduce
all'ingresso di Forte S. Giacomo.
Si sale quindi lungo una stretta e ripida scalinata che fiancheggia
uno scivolo con rotaie, resti di un vecchio montacarichi utilizzato per
trasportare vettovaglie e munizionamenti nella parte soprastante.
Raggiunta la sommità è possibile, attraverso una breccia nel muro di
cinta, osservare l'interno dell’imponente
fortificazione, eretta intorno al 1757 a difesa dell'importante rada
di Vado Ligure.
La fortezza edificata sulle rovine del precedente forte di S.Lorenzo,
demolito nel 1658, si sviluppava su quattro livelli, di cui uno
interrato. Per la sua posizione strategica fu utilizzata anche dai soldati
francesi di Napoleone Bonaparte, durante la Guerra delle Alpi e la Prima
Campagna d'Italia tra il 1792 e il 1797.
Il sentiero escursionistico prosegue su ripida erta, con varie
svolte su terreno maleagevole ed eroso dal calpestio di animali al
pascolo. Attraversa quindi un boschetto e
raggiunge la dorsale dove si stagliano i ruderi dell'antico
Forte di S. Stefano.
La struttura, eretta intorno al 1614 a difesa della rada di Vado Ligure,
venne pochi anni dopo abbandonata perché ritenuta non perfettamente idonea a
tale scopo. Troppo piccola ed "a tiro" dalle colline circostanti,
venne successivamente sostituita dal sottostante Forte S. Giacomo.
Superata una
stazione Enel per il monitoraggio dell'aria, si arriva ad una
ulteriore struttura ex militare il Forte S. Sebastiano o "La
Batteria", di proprietà privata. Ad un successivo trivio si lascia la
strada principale e la deviazione a sinistra del Sentiero Botanico,
per salire nella Sughereta delle Natte, una delle più estese della
Liguria e purtroppo interessata da un recente incendio, al termine della
quale si confluisce sulla strada asfaltata Bergeggi-Vado Ligure.
La si
attraversa e si prende una sterrata che dopo una costruzione per
l'acquedotto arriva al panoramico crinale, utilizzato per il decollo
dagli appassionati di parapendio.
Un’ulteriore
postazione bellica, parzialmente utilizzata da radioamatori, ricorda che un
tempo anche quest’area era fortificata. Nella conca erbosa sottostante infatti,
si trovavano altri resti di fortificazioni e della polveriera di S. Elena,
andata completamente distrutta nel 1921 a seguito dell'esplosione della
Santabarbara
Si continua
su comoda stradina che, superato un ampio slargo si inoltra tra la
vegetazione più fitta sino ad incontrare una deviazione sulla destra, in
prossimità di una casa isolata (località Scorzabò).
Qui si
lascia la via principale per affrontare una salita piuttosto ripida, con tratti
molto erosi, che termina sul Monte S. Elena (347m).
Suscita stupore l’abbandono sul posto di alcune cabine balneari.
Sulla
sommità effettiva del Monte, raggiungibile seguendo una traccia di sentiero che
stacca sulla sinistra (segnavia “Sentiero Botanico”), si possono individuare tra i roveti, i pochi resti di un “castellaro”, antico insediamento
dei Liguri preromani.
Le campagne di scavo, condotte dall’Università degli Studi di Genova e dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria, hanno permesso il ritrovamento di reperti che testimoniano la frequentazione del sito dal V sec. a.C. al I sec. d.C. per poi riprendere in età medioevale. Sia sul versante sud che su quello esposto a nord del Monte S. Elena sono stati riportati alla luce i resti di antichi insediamenti abitativi.
Itinerario
di ritorno.
Dall’anzidetta
quota 347m si prosegue su di un sentiero in discesa che in breve
confluisce si più ampia sterrata, presso il cippo a ricordo del partigiano
Luigi Faggi.
Si prosegue
a destra su comodo stradello che taglia a mezzacosta il versante settentrionale
del Monte Rocchetto ed infine sbuca sullo slargo in prossimità della polveriera
di S. Elena ed il vicino punto di decollo dei parapendio.
Da qui,
seguendo a ritroso l’itinerario di salita, si fa ritorno a Porto Vado.