Tra Valle Stura e Parco del Mercantour
Eccezionale
trek ad anello di 4 giorni tra la Valle Stura ed il Parco Nazionale del
Mercantour, con partenza ed arrivo da
Prati del Vallone, dove si trova il Rifugio Tallarico.
Lungo
il percorso il caratteristico Arc de Tortisse, gli splendidi Laghi di Vens e quelli
di Rabuons, nonchè lo “Chemin de l'Energie”, fantastico tracciato a balcone che
domina l'Hout Tinée.
Rientrati
in Valle Stura, i bei laghi del Vallone dell'Ischiator ed il fiabesco Rifugio
Migliorero
Accesso stradale
Da Cuneo si va a Borgo S.Dalmazzo e si risale la Valle Stura di Demonte
sino a Pontebernardo.
Qui si prende la deviazione per
Murenz che dopo circa 4,5 km termina
nella conca dei Prati del Vallone, dove si trova il Rifugio Talarico e la Casa
per Ferie “Regina delle Alpi”, posto tappa GTA
1^ tappa
Dal Rifugio Talarico (Prati del Vallone) ai Laghi di Vens
per il Colle di Panieris
Tappa iniziale che dai Prati del Vallone
affronta la lunga e faticosa salita al panoramico Colle di Panieris, dove si
trovano i resti di opere militari del Vallo Alpino.
Segue la discesa al Refuge e Laghi de
Vens, passando per il caratteristico Arche de Tortisse
Dislivello: in salita: 1000m circa - in discesa: 355m circa
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 4h,30/5h
Difficoltà:
E
Itinerario
Dei Prati del Vallone (1710 m) si
attraversa il pianoro fiancheggiando la casa per ferie "Regina delle
Alpi" e successivamente il giardino botanico "Zio John". Poco
oltre si supera il sentiero per il Rifugio Zanotti ( sarà utilizzato al
ritorno), poi si risale con varie svolte
sino ad un bivio, dove si lascia a sinistra la mulattiera diretta al Passo della
Lausa e si continua sulla sterrata che svolta a destra, in direzione dei colli
di Stau e di Panieris, segnalata Gta.
Ad un successivo bivio si svolta
a sinistra e si abbandona la diramazione diretta al Colle di Stau. Il nuovo sentiero (Gta- P 32) si innalza
subito ripido nel Vallone di Panieris, poi effettua alcuni tornanti, supera un ripiano
erboso ed alcune rocce montonate, per arrivare ad una zona prativa dove si
trova un laghetto dalla forma allungata, solitamente asciutto a stagione inoltrata.
Il sentiero supera poi con stretti tornanti un'erta balza rocciosa incisa da
una cascata e sbuca in una seconda conca prativa, all’intorno della quale si possono
notare alcuni resti di fortificazioni militari.
Si attraversa la conca erbosa, trascurando la traccia che va in
direzione del Passo Sud di Panieris, per continuare nella dura salita che, con ulteriori
tornanti su pendii detritici, porta a scavalcare un contrafforte roccioso. Dopo
una caratteristica “truna” si risale la ripida erta finale, che porta al Colle
di Panieris (2683 m- 2h,45-3h ore da Prati del Vallone).
La lunga e
faticosa salita è ripagata dal magnifico panorama che si gode dal Colle, dove
si trovano i ruderi di altri ex insediamenti militari.
Dal valico si
continua su evidente sentierino che dopo breve tratto svolta a destra e dopo
percorso a semicerchio su pendii e sfasciumi, giunge al Pas des Blanche (o
Passo Morgon- q.2656m) con spettacolare vista sulla Val de Tinèe ed i Laghi di
Vens.
Si valica sul versante francese e
si entra nel Parc National du Marcantour,
si superano successivamente ampi ripiani erbosi ed alcune pozze d’acqua
sino a guadagnare il Collet de Tortisse (2592 m, 35-45 minuti dal Colle di
Panieris) dove, sulla destra, arriva anche il sentiero proveniente dal Colle
del Ferro.
Si lascia la deviazione per
l’Aguille de Tortisse e si prende così a scendere con pendenzeb moderate verso
i bellissimi Lacs de Vens, che appaiono ben presto sul fondovalle, passando
accanto allo spettacolare Arche de Tortisse, il famoso arco di roccia che
costituisce uno dei simboli del Parco del Mercantour.
Si continua a
perdere quota seguendo sempre il sentiero principale ed infine, superata una
passerella in legno, si giunge al Refuge de Vens (2366m), in posizione dominante sul grande Lac
Superieur.
2^ tappa
Dai Laghi del Vens al Rifugio de Rabuon per “Le Chemen de l’Energie”
Spettacolare tappa
che dopo essere passata tra 4 splendidi laghi, si snoda in piano per più di 8
km sullo “Chemin de l'Energie”, il tracciato realizzato fra le due guerre per
lo sfruttamento idroelettrico della zona. Abbandonato il progetto, il percorso
è diventato un apprezzato percorso escursionistico, con l’aggiramento di
costoni rocciosi e brevi gallerie
(utile una pila),
tra eccezionali
panorami sulla valle della Tinée.
Al termine della
tappa, il Refuge de Rabuons, meravigliosamente adagiato sul bellissimo omonimo
lago.
NOTE TECNICHE
Dislivello: in salita 450m – in discesa: 300m circa
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 5h circa
Difficoltà:
E
Itinerario
Dal Refuge de Vens si scende al Lago Superiore e lo
si costeggia fino al suo emissario. Senza attraversarlo, si
resta suIIa destra orografica superando in successione alcuni
laghetti con brevi saliscendi tra le rocce, sino al lago inferiore di Vens (2285
m). Qui si attraversa il rio emissario per poi risalire lungamente per una
traccia che porta al valloncello che conduce al Lac des
Babarottes (Lago dei Coleotteri-q2412 m).
Il sentiero si alza poi in diagonale e con
successive svolte arriva alla Crete des Babarottes (2500 m circa) da cui appare
la Valle della Tinée.
Si scende quindi con ripide svolte e larghi tornanti,
poi a saliscendi fra le pietraie uscendo dai confini del parco. Giunti su un
costone si trascura una traccia pianeggiante per scendere ancora un poco, e
piegando a sinistra si trova la piazzola dove inizia lo Chemin de l'énergie
(2331m - 2 ore circa dal Rifugio). Ora si segue il comodo tracciato
pianeggiante.
Aggirato il costone della Crete de Balai (vecchia
teleferica) si lascia un sentiero verso il fondovalle (Saint Etienne de Tinèe),
si gode della bella vista sul Tenibres, si attraversano poi due brevi tunnel e
si contorna con una larga curva la bella conca del Pian de Ténibre. Poi lo
Chemin supera un tunnel e taglia un ripido pendio, aggira un costone e
contorna lo scosceso pendio con il Lac Petrus. Lasciando a destra due sentieri
per il fondovalle, si aggira uno sperone (2382 m) e si entra nel vallone di
Rabuons. Qui il percorso si fa ancora più spettacolare, scavato su ripide
pareti di roccia, tra tunnel e guglie, fino all'edificio abbandonato dove
terminava lo Chemin. Poco prima c'è un bivio, dove si sale a sinistra a
tornanti, si tocca un altro edificio della società elettrica, poi si entra nel
valloncello sospeso che porta al Lac de Rabuons. In vista del lago si va a destra
per attraversarne l'emissario, oltre il quale c'è il refuge du Lac de Rabuons
(2523 m, 2.45-3 ore).
3 ^ tappa
Dal Refuge de Rabuon al Rifugio Migliorero
Tappa chiave
del trekking, che richiede un po' di esperienza per la risalita al Passo
d'Ischiator. Questo tratto risale un ripido canalone detritico in cui la salita
è resa molto difficoltosa per il terreno instabile. (Se innevato, la salita potrebbe
risultare molto problematica e necessari ramponi e piccozza-informarsi sulle
condizioni presso Rifugio di Rabuons). Pertanto, in questo tratto, le
difficoltà sono valutate EE (per Escursionisti Esperti).
Tornati sul
versante italiano un buon sentiero scende tra altri bei laghi fino al fiabesco
Rifugio Migliorero
NOTE TECNICHE
Dislivello: in salita 450m – in discesa: 900m circa
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 4h circa
Difficoltà:
E - per EE la salita al Passo dell’Ischiator
Itinerario
Dal refuge de Rabuons si costeggia il lago omonimo, poi con numerosi
saliscendi, superato un promontorio, il sentiero arriva al bivio con la
ramificazione per i laghi Chaffour e du Cimon (raggiungibili con una
digressione di circa 45 minuti). Si prosegue a destra per poi salire in diagonale,
inoltrandosi in vasti ripiani ondulati cosparsi di massi, sino al vallone che porta
verso il Pas de Corborant.
Si va a sinistra lungo una traccia che attraversa un pendio detritico
puntando verso l’evidente canalone sottostante la cima sud dell’Ischiator.
Si sale al centro di detto canalone, poi si segue la traccia che va a
destra e dirige per massi e sfasciumi verso la parte finale, ancor più ripida e
franosa (se innevata si può evitare salendo per le rocce di sinistra, che
richiedono però un po’ di dimestichezza nell’arrampicata). Verso il termine la
pendenza si addolcisce e si sbuca al Passo dell’Ischiator (2862m). Alla sua
sinistra la Cima Sud dell’Ischiator.
Si prende a scendere sul versante italiano, su buona traccia che a
tornanti, tra resti di reticolati dell'ultima guerra, passando alla base del
Monte Corborant, porta al Lago superiore dell'lschiator (2755 m). Presso il lago
si scavalca una selletta da cui appare il Vallone dell'lschiator con gli altri
laghi. Seguendo ora una mulattiera ex militare ci si abbassa con ulteriori
tornanti e si va a passare tra i due Laghi di mezzo dell'Ischiator
(2386 m). Quindi ci si tiene sul lato sinistro del vallone e con una diagonale
e successivi lunghi tornanti, si arriva alla pianoro erboso dei Laghi
inferiori dell'lschiator (2069 m). Si passa tra i due laghi e si risale il pittoresco
cocuzzolo su cui si trova il Rifugio Migliorero (2094 m).
4^ tappa
Dal Rifugio Migliorero al Rifugio Zanotti ed al Rifugio Talarico
Facile tappa finale che si snoda su
sentieri della Gta e attraverso il Passo di Rostagno arriva al Rifugio Zanotti.
Da qui risale al Passo delle Scolettas
e scende al Rifugio Talarico dove si conclude il Trekking
NOTE TECNICHE
Dislivello: in salita: 850m – in discesa: 1120m
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 5h
Difficoltà:
E
Itinerario
Dal rifugio Migliorero si scende alla piana erbosa
sottostante sino alla passerella in legno sul rio emissario. Qui si lascia a
destra la mulattiera che porta a Bagni di Vinadio per prendere sulla sinistra
il sentierino che porta al Passo di Rostagno.
Questo si innalza con ripidi tornanti tra magra
erba e detriti, passa a fianco di una ex fortificazione militare e di una presa
per l’acquedotto per arrivare ad un vallocello da dove prosegue, con ulteriori
numerose svolte, sino a raggiungere l’intaglio del Passo di Rostagno (2548m).
Dal valico, situato tra i Becchi di Rostagno e la Testa di Costabella, si scende nel vallone
del Piz e con brevi tornanti si arriva
sulla Bassa di Schiantalà, dalla quale ci si abbassa per attraversare più volte
il Rio che la solca e successivamente, ad un bivio, per lasciare a destra la
mulattiera principale e svoltare su quella che conduce in breve al Rifugio
Zanotti ( 2144m).
Dal Rifugio Zanotti si scende
brevemente per il sentiero di accesso che scende verso il Gias del Piz, poi lo
si abbandona per imboccare a sinistra un sentierino segnalato con bolli
rossi.
Dopo alcune svolte si supera un
rio e si taglia un pendio sassoso fino ad un tornante della strada ex militare
sopra. Si segue la rotabile e si lascia quasi subito a sinistra la mulattiera
diretta al Lago Mongioie poi si sale in diagonale verso settentrione. Si
superano alcuni tornanti sorretti da muri di pietre a secco e una singolare
curva in galleria scavata nella roccia, oltre la quale si arriva al Passo Sottano
delle Scolettas (2223 m), dove si trova una vecchia casermetta.
Si valica sul versante opposto,
seguendo una vecchia mulattiera che scende tra zone pascolive, poi perde quota
con vari tornanti fino ad una conca erbosa. Tenendosi a destra del rio che
scorre nella conca, il sentiero giunge sul bordo inferiore del ripiano poi
scende per un ripido pendio con una lunga serie di svolte fra boscaglia rada,
fino al sottostante, ampio pianoro dei Prati del Vallone e da qui al Rifugio
Talarico.
Bibliografia di riferimento:
Rivista della Montagna n.284-anno 2006
Vivalda Editore