mercoledì 12 maggio 2010

Giro del Tenibres e Chemin de l'Energie


Tra Valle Stura e Parco del Mercantour



Eccezionale trek ad anello di 4 giorni tra la Valle Stura ed il Parco Nazionale del Mercantour, con partenza ed  arrivo da Prati del Vallone, dove si trova il Rifugio Tallarico.
Lungo il percorso il caratteristico Arc de Tortisse, gli splendidi Laghi di Vens e quelli di Rabuons, nonchè lo “Chemin de l'Energie”, fantastico tracciato a balcone che domina l'Hout Tinée.
Rientrati in Valle Stura, i bei laghi del Vallone dell'Ischiator ed il fiabesco Rifugio Migliorero

Accesso stradale
Da Cuneo si va a Borgo S.Dalmazzo e si risale la Valle Stura di Demonte sino a Pontebernardo.
Qui si prende la deviazione per Murenz  che dopo circa 4,5 km termina nella conca dei Prati del Vallone, dove si trova il Rifugio Talarico e la Casa per Ferie “Regina delle Alpi”, posto tappa GTA
1^ tappa

Dal Rifugio Talarico (Prati del Vallone) ai Laghi di Vens per il Colle di Panieris

Tappa iniziale che dai Prati del Vallone affronta la lunga e faticosa salita al panoramico Colle di Panieris, dove si trovano i resti di opere militari del Vallo Alpino.
Segue la discesa al Refuge e Laghi de Vens, passando per il caratteristico Arche de Tortisse



NOTE TECNICHE
Dislivello: in salita: 1000m circa - in discesa: 355m circa
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 4h,30/5h
Difficoltà: E


Itinerario
Dei Prati del Vallone (1710 m) si attra­versa il pianoro fiancheggiando la casa per ferie "Regina delle Alpi" e successivamente il giardino botanico "Zio John". Poco oltre si supera il sentiero per il Rifugio Zanotti ( sarà utilizzato al ritorno),  poi si risale con varie svolte sino ad un bivio, dove si lascia a sinistra la mulattiera diretta al Passo della Lausa e si con­tinua sulla sterrata che svolta a destra, in dire­zione dei colli di Stau e di Panieris, segnalata Gta.
Ad un successivo bivio si svolta a sinistra e si abbandona la diramazione diretta al Colle di Stau.  Il nuovo sentiero (Gta- P 32) si innalza subito ripido nel Vallone di Panieris, poi effettua alcuni tornanti, supera un ripiano erboso ed alcune rocce montonate, per arrivare ad una zona prativa dove si trova un laghetto dalla forma al­lungata, solitamente asciutto a stagione inoltrata. Il sentiero supera poi con stret­ti tornanti un'erta balza rocciosa incisa da una cascata e sbuca in una seconda conca prativa, all’intorno della quale si possono notare alcuni resti di fortificazioni militari.
Si attraversa la conca erbosa, trascurando la traccia che va in direzione del Passo Sud di Panieris, per continuare nella dura salita che, con ulteriori tornanti su pendii detritici, porta a scavalcare un contrafforte roccioso. Dopo una caratteristica “truna” si risale la ripida erta fi­nale, che porta al Colle di Panieris (2683 m- 2h,45-3h ore da Prati del Vallone).
La lunga e faticosa salita è ripagata dal magnifico panorama che si gode dal Colle, dove si trovano i ruderi di altri ex insediamenti militari.
Dal valico si continua su evidente sentierino che dopo breve tratto svolta a destra e dopo percorso a semicerchio su pendii e sfasciumi, giunge al Pas des Blanche (o Passo Morgon- q.2656m) con spettacolare vista sulla Val de Tinèe ed i Laghi di Vens.
Si valica sul versante francese e si entra nel Parc National du Marcantour,  si superano successivamente ampi ripiani erbosi ed alcune pozze d’acqua sino a guadagnare il Collet de Tortisse (2592 m, 35-45 minuti dal Colle di Panieris) dove, sulla destra, arriva anche il sentiero proveniente dal Colle del Ferro.
Si lascia la deviazione per l’Aguille de Tortisse e si prende così a scendere con pendenzeb mo­derate verso i bellissimi Lacs de Vens, che ap­paiono ben presto sul fondovalle, passando accanto allo spettacolare Arche de Tortisse, il famoso arco di roccia che costituisce uno dei simboli del Parco del Mercantour.
Si continua a perdere quota seguendo sempre il sentiero principale ed infine, superata una passerella in legno, si giunge al Refuge de Vens (2366m),  in posizione dominante sul grande Lac Superieur.

2^ tappa
Dai Laghi del Vens al Rifugio de Rabuon per “Le Chemen de l’Energie”
Spettacolare tappa che dopo essere passata tra 4 splendidi laghi, si snoda in piano per più di 8 km sullo “Chemin de l'Energie”, il tracciato realizzato fra le due guerre per lo sfruttamento idroelet­trico della zona. Abbandonato il progetto, il percorso è diventato un apprezzato percorso escursionistico, con l’aggiramento di costoni rocciosi e  brevi gal­lerie (utile una pila),
tra eccezionali panorami sulla valle della Tinée.
Al termine della tappa, il Refuge de Rabuons, meravigliosamente adagiato sul bellissimo omonimo lago.





NOTE TECNICHE
Dislivello: in salita 450m – in discesa: 300m circa
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 5h circa
Difficoltà: E

Itinerario 

Dal Refuge de Vens si scende al Lago Superiore e lo si costeggia fino al suo emissario. Senza attraversarlo, si resta suIIa destra orografica superando in successione alcuni laghetti con brevi saliscendi tra le rocce, sino al lago inferiore di Vens (2285 m). Qui si attraversa il rio emissario per poi risalire lungamente per una traccia che porta al valloncello che conduce al Lac des Babarottes (Lago dei Coleotteri-q2412 m).
Il sentiero si alza poi in dia­gonale e con successive svolte arriva alla Crete des Babarottes (2500 m circa) da cui appare la Valle della Tinée.
Si scende quindi con ripide svolte e larghi tornanti, poi a saliscendi fra le pietraie uscendo dai confini del parco. Giunti su un costone si trascura una traccia pianeggiante per scen­dere ancora un poco, e piegando a sinistra si trova la piazzola dove inizia lo Chemin de l'énergie (2331m - 2 ore circa dal Rifugio). Ora si segue il comodo tracciato pianeggiante.
Aggirato il costone della Crete de Balai (vecchia teleferica) si lascia un sentiero verso il fondovalle (Saint Etienne de Tinèe), si gode della bella vista sul Tenibres, si attraversano poi due brevi tunnel e si contorna con una larga curva la bella conca del Pian de Ténibre. Poi lo Chemin supe­ra un tunnel e taglia un ripido pen­dio, aggira un costone e contorna lo scosceso pendio con il Lac Pe­trus. Lasciando a destra due sen­tieri per il fondovalle, si aggira uno sperone (2382 m) e si entra nel vallone di Rabuons. Qui il percorso si fa ancora più spettacolare, scavato su ripide pareti di roccia, tra tunnel e guglie, fino all'edificio ab­bandonato dove terminava lo Che­min. Poco prima c'è un bivio, dove si sale a sinistra a tornanti, si tocca un altro edificio della società elet­trica, poi si entra nel valloncello sospeso che porta al Lac de Ra­buons. In vista del lago si va a de­stra per attraversarne l'emissario, oltre il quale c'è il refuge du Lac de Rabuons (2523 m, 2.45-3 ore).

3 ^ tappa

Dal Refuge de Rabuon al Rifugio Migliorero

Tappa chiave del trekking, che ri­chiede un po' di esperienza per la risalita al Passo d'Ischiator. Questo tratto risale un ripido canalone detritico in cui la salita è resa molto difficoltosa per il terreno instabile. (Se innevato, la salita potrebbe risultare molto problematica e necessari ramponi e piccozza-informarsi sulle condizioni presso Rifugio di Rabuons). Pertanto, in questo tratto, le difficoltà sono valutate EE (per Escursionisti Esperti).
Tor­nati sul versante italiano un buon sentiero scende tra altri bei la­ghi fino al fiabesco Rifugio Migliorero





NOTE TECNICHE

Dislivello: in salita 450m – in discesa: 900m circa
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 4h circa
Difficoltà: E - per EE la salita al Passo dell’Ischiator

Itinerario 

Dal refuge de Rabuons si costeggia il lago omonimo, poi con nu­merosi saliscendi, superato un promonto­rio, il sentiero arriva al bivio con la ramificazione per i laghi Chaffour e du Cimon (raggiungibili con una digressione di circa 45 minuti). Si prosegue a destra per poi salire in diago­nale, inoltrandosi in vasti ripiani ondulati cosparsi di massi, sino al vallone che porta verso il Pas de Corborant.
Si va a sinistra lungo una traccia che attraversa un pendio detritico puntando verso l’evidente canalone sottostante la cima sud dell’Ischiator.
Si sale al centro di detto canalone, poi si segue la traccia che va a destra e dirige per massi e sfasciumi verso la parte finale, ancor più ripida e franosa (se innevata si può evitare salendo per le rocce di sinistra, che richiedono però un po’ di dimestichezza nell’arrampicata). Verso il termine la pendenza si addolcisce e si sbuca al Passo dell’Ischiator (2862m). Alla sua sinistra la Cima Sud dell’Ischiator.

Si prende a scendere sul versante italiano, su buona traccia che a tornanti, tra resti di reticolati dell'ultima guer­ra, passando alla base del Monte Corborant, porta al Lago superiore dell'lschiator (2755 m). Presso il la­go si scavalca una selletta da cui appare il Vallone dell'lschiator con gli altri laghi. Seguendo ora una mulattiera ex militare ci si abbassa con ulteriori tornanti e si va a passare tra i due Laghi di mezzo dell'Ischia­tor (2386 m). Quindi ci si tiene sul la­to sinistro del vallone e con una diagonale e successivi lunghi torna­nti, si arriva alla pianoro erboso dei Laghi inferiori dell'lschiator (2069 m). Si passa tra i due laghi e si risale il pittoresco co­cuzzolo su cui si trova il Rifugio Mi­gliorero (2094 m).
  
4^ tappa
Dal Rifugio Migliorero al Rifugio Zanotti ed al Rifugio Talarico
Facile tappa finale che si sno­da su sentieri della Gta e attraverso il Passo di Rostagno arriva al Rifugio Zanotti.
Da qui risale al Passo delle Scolettas e scende al Rifugio Talarico dove si conclude il Trekking





NOTE TECNICHE

Dislivello: in salita: 850m – in discesa: 1120m
Lunghezza:
Tempo di percorrenza: 5h
Difficoltà: E
Itinerario
Dal rifugio Migliorero si scende alla piana erbosa sottostante sino alla passerella in legno sul rio emissario. Qui si lascia a destra la mulattiera che porta a Bagni di Vinadio per prendere sulla sinistra il sentierino che porta al Passo di Rostagno.


Questo si innalza con ripidi tornanti tra magra erba e detriti, passa a fianco di una ex fortificazione militare e di una presa per l’acquedotto per arrivare ad un vallocello da dove prosegue, con ulteriori numerose svolte, sino a raggiungere l’intaglio del Passo di Rostagno (2548m).
Dal valico, situato tra i Becchi di Rostagno e la Testa di Costabella, si scende nel vallone del Piz e  con brevi tornanti si arriva sulla Bassa di Schiantalà, dalla quale ci si abbassa per attraversare più volte il Rio che la solca e successivamente, ad un bivio, per lasciare a destra la mulattiera principale e svoltare su quella che conduce in breve al Rifugio Zanotti ( 2144m).
Dal Rifugio Zanotti si scende brevemente per il sentiero di accesso che scende verso il Gias del Piz, poi lo si abbando­na per imboccare a sinistra un sentierino segna­lato con bolli rossi.
Dopo alcune svolte si su­pera un rio e si taglia un pendio sassoso fino ad un tornante della stra­da ex militare sopra. Si segue la rotabile e si lascia quasi subito a sinistra la mulattiera diretta al Lago Mongioie poi si sale in diagonale verso settentrione. Si superano alcuni tornanti sorretti da muri di pietre a secco e una singolare curva in galleria scavata nella roccia, oltre la quale si arriva al Passo Sottano delle Scolettas (2223 m), dove si trova una vecchia casermetta.
Si valica sul versante opposto, seguendo una vecchia mulattiera che scende tra zone pascolive, poi perde quota con vari tornanti fino ad una conca erbosa. Tenendosi a destra del rio che scorre nella conca, il sentiero giunge sul bordo inferiore del ripiano poi scende per un ripido pendio con una lunga serie di svolte fra boscaglia rada, fino al sotto­stante, ampio pianoro dei Prati del Vallone e da qui al Rifugio Talarico.


Bibliografia di riferimento: 
Rivista della Montagna n.284-anno 2006 Vivalda Editore