giovedì 2 febbraio 2012

Finale Ligure: da San Bernardino a San Lorenzino

Escursioni da Finale Ligure




Una bella traversata su altipiano, passando per il "Ciappo" dei Ceci ed il "Ciappo" delle Conche, tra eccezionali testimonianze del passato.

NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Finale Ligure loc. San Bernardino
Dislivello: 400 circa
Tempo di percorrenza:  2h,30/3h
Difficoltà: E
Segnavia: "quadrato rosso"
Cartografia: Finalese - Fraternali Editore
Nota: Attenzione ai segnavia scarsi e poco evidenti

Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 


Accesso Stradale
Dal centro di Finale Ligure si prende per via Brunenghi, per svoltare (poco prima dei Carabinieri-indicazioni Ospedale Ruffini) in via xxv aprile. Dopo lungo percorso in salita per via della Pineta, poi via Amerigo Vespucci, si raggiunge la sommità del centro residenziale di San Bernardino (261m).
Si posteggia l'auto nei pressi di via Leon Pancaldo, dove inizia l'itinerario (paline indicative-segnavia "quadrato rosso").





Itinerario
Si segue per un breve tratto in leggera discesa via Leon Pancaldo. Si abbandona poi la strada asfaltata per prendere sulla destra una stradella che si inoltra tra la tipica bassa vegetazione mediterranea (segnavia di riferimento "quadrato rosso").
Dopo un percorso in leggera salita ci si immette su strada più larga (anche questa proveniente da S. Bernardino), recentemente ampliata per lavori di disboscamento, che si snoda lungamente in zona boschiva, presentando in alcuni tratti il fondo parzialmente roccioso.
Seguendo sempre la via principale, ignorando alcune deviazioni laterali, si arriva ad una salitella presso un bivio, superata la quale si continua in piano sino ad un piccolo slargo dove, proseguendo dritti la stradina si restringe a sentierino, e dirige in località Cerisola e Case del Vacchè.
Si ignora tale possibilità per deviare a sinistra, continuando così in discesa su larga sterrata che poco oltre devia a destra e si trasforma in sentierino.
Seguendo quest'ultimo, contrassegnato anche da pittogramma "bianco rosso", si arriva in breve alla confluenza dell'itinerario proveniente da destra dalla zona di Casa del Vacchè, segnalato da "rombo rosso".
Si continua in zona maggiormente boscosa, con prevalenza di lecci, che transita presso una formazione rocciosa, nelle cui fessure è stato allestito una specie di "presepino", costituto da statuine e ricordi vari. Con successivo percorso nell'ombrosa lecceta e dopo alcune brevi salitelle, si raggiunge la zona sommitale del Bric Spaventaggi dove si trova il "ciappo" dei Ceci, un ampio lastrone di roccia recante numerose incisioni rupestri (q.330m - 1h/1h,15 circa).




Le varie incisioni (vaschette, canalette e cruciformi) simili a quelle che si trovano sul poco distante Ciappo delle Conche, testimonierebbero la frequentazione pastorale della zona sin da epoche preistoriche. Vaschette e canalette in particolare, avrebbero costituito un rudimentale sistema di raccolta delle acque piovane per abbeverare animali o per attirare prede da cacciare.

Facendo attenzione al segnavia "quadrato rosso" si attraversa il "Ciappo" e si prende sulla sinistra un ulteriore sentierino nella fitta lecceta per poi sbucare, dopo circa 30'/40' di cammino, sull'ampio  "ciappo" delle Conche, il più ricco di incisioni (340m circa).
Numerose le "canalette" scavate nella roccia, forse destinate a raccogliere l'acqua piovana nelle           "conche" terminali.
Presenti altre forme di graffiti conosciuti come "il treno", "la nave", "il fiore" e diverse "croci" di varie dimensioni.
Tali incisioni risalgono ad epoche diverse, da quelle più antiche, forse preistoriche (alcune purtroppo "modificate" successivamente) a quelle più moderne, attribuibili forse, ai pastori che nei secoli più recenti frequentavano la zona.




Attraversato il lastrone, si riprende all'estremità il segnavia "quadrato rosso". Appena a destra, tra gli alberi, una evidente deviazione conduce in breve ad un caratteristico riparo "sottoroccia", conosciuto come "Il trono", per i caratteristici sedili scavati nella pietra.


Ritornati sul percorso principale, si prosegue ulteriormente per arrivare successivamente ad una salitella con fondo roccioso. Al termine di questa, si supera un bivio a sinistra ( segnavia "3 bolli rossi"- che, al ritorno, può eventualmente costituire una breve e panoramica variante per il ciappo delle conche).
Si prosegue in discesa, superando un ulteriore riparo sottoroccia, per transitare quindi presso una vecchia teleferica. Scorci panoramici sulla chiesetta di S. Lorenzino e su caratteristiche coltivazioni a "fasce".
Il sentierino termina su sterrata, che seguita a sinistra conduce sulla strada asfaltata, presso la struttura del "Casermone" (Base Camp q.300 m circa).
Si segue ora la strada asfaltata a destra per breve tratto, sino alla vicina borgata La Villa. Qui si devia all'interno per via S. Lorenzino e, seguendo un successivo sentierino, dopo alcune svolte si raggiunge la bella chiesetta, posta in ottima posizione panoramica (350 m).
L'edificio religioso sorge a levante delle rovine del Castello di Orco,  che, dal XI al XIV secolo, costituì un'ottima  difesa del Finalese.




Dalla chiesa è consigliabile salire sino alla sommità della rocca, presso i resti della base di una grande torre risalente al secolo XII.  Magnifico il panorama all'intorno.

Il ritorno avviene per lo stesso itinerario dell'andata.