Itinerari escursionistici da Savona Santuario
Si attraversa poi la bella località di Pietra Selvatica e si raggiunge il vicino Passo Perdoni, sulla strada Ciantagalletto/Ciatti-Cadibona. Segue la salita ai Monti Fodelera e Giardina
NOTE TECNICHE
Partenza e arrivo: Santuario di Savona
Dislivello: 300m al Passo Perdoni-400m al Monte Giardina
Tempo di percorrenza in salita: 2h,30/3h circa
Difficoltà: E
Segnavia: 2 rombi rossi per S. Michele, Pietra Selvatica e Passo Perdoni; "XX rosse" per la salita al Monte Giardina.
Dal centro di Savona si prende Corso Ricci e si arriva alla frazione di Lavagnola e da qui si raggiunge la borgata del Santuario.
Conviene lasciare l'auto nell'ampio parcheggio antistante il Cimitero, poco prima della Piazza principale.
Itinerario
Dal parcheggio ci si porta sulla strada comunale e la si percorre
a sinistra sino alla frazione di S. Bernardo in Valle.
Qui si prende la stradina che svolta davanti alla Chiesa (palina
indicativa). Fatti pochi metri occorre deviare a destra fiancheggiando
inizialmente una piccola area adibita a parcheggio, proseguendo poi in
leggera salita lungo un viottolo cementato che passa davanti ad una abitazione.
Poco oltre si lascia lo stradello per "salire" su di uno stretto sentierino sulla destra che si snoda ripido tra la fitta vegetazione e che, superata una
costruzione per l'acquedotto, sbuca su strada asfaltata.
Si continua in salita sino al cancello d'ingresso dell'ultima villetta, dove si svolta a destra e ci si inoltra in zona boschiva.
Su buona carrareccia, che fiancheggia inizialmente la recinzione di una proprietà privata, si arriva in breve in località "Campu", dove accanto ad una casa disabitata si può notare un antico seccatoio per castagne (teccio), ancora in buono stato di conservazione.
Si prosegue
ulteriormente nella boscosità su comodo sentiero, costeggiando fasce di coltivi in
parte abbandonati, per arrivare poi ad un piccolo tratto in frana che si supera agevolmente con una piccola variazione del percorso originale, si supera quindi in una curva un piccolo rio per affrontare
poi un lunga salitella che porta sulla zona di dorsale.
Da qui si continua con tratto più dolce sino a sbucare su di un'ampia zona
prativa.
All'inizio del pratone erboso si individua sulla destra una stradella (nessuna indicazione) che dopo breve salita termina all'antica
Chiesetta di S. Michele di Alpisella, situata sull'omonimo Monte (q.318m).
L'isolata Cappella campestre risulta citata in documenti del 1180, come testimonierebbero anche parte delle sua fondamenta fatte risalire all'XI/XII secolo, ma potrebbe anche avere origini più antiche.
Si trovava vicinissima alla storica "via Antica" che da Lavagnola portava a Montemoro e ubicata nella zona chiamata anticamente Alpisella, toponimo che indica chiaramente l'uso pastorale del luogo,
Un tempo era usanza invocare la protezione e l’aiuto del Principe degli Angeli per i suoi riconosciuti poteri sulle forze della natura
Ritornati alla zona prativa, la si
attraversa e si prende la larga carrareccia (segnavia "2 rombi
rossi" e "frecce rosse") che con lungo andamento in falsopiano e varie svolte porta alla bella zona di "Pietra Selvatica", località,
anche questa, citata in documenti antichissimi.
Col rispetto dovuto, trattandosi
di zona privata e abitata, si transita davanti alle case e si prosegue oltre, sino ad incontrare il bivio
per località Cimavalle di Santuario (palina indicatrice)
Se si prosegue oltre e si raggiunge in poco tempo, dopo ulteriore tratto in salita, il Passo Perdoni (369m), situato sulla strada panoramica che da Savona-Località Ciantagalletto conduce a
Cadibona (antica strada romana "Montis Mauri").
Dal Passo, si prende il sentierino che stacca sulla sinistra, contrassegnato con segnavia "XX rosse" , che si snoda in salita in zona boschiva e raggiunge in circa 15' la sommità del Monte Fodelera e successivamente quella del Monte Giardina (q. 428m), sormontato da un traliccio dell'Enel.
Il ritorno avviene per lo stesso percorso di salita.
Avvertenza: Il segnavia "XX rossa" prosegue oltre il Monte Giardina. Il tratto successivo è, a dir poco, "disastrato", pertanto vivamente sconsigliato. Anche un "invitante" segnavia "giallo rosso" non è da considerare, in quanto segnale dell'Enel e non segnavia escursionistico.