Dal passo del Ginestro al Pizzo d'Evigno, uno dei punti panoramici più noti e rinomati della Liguria di Ponente, sul confine della Provincia di Imperia e quella di Savona
NOTE TECNICHE
Partenza e Arrivo: Passo del Ginestro (684m)
Dislivello: 350m circa
Tempo di percorrenza in salita: 1h,45/2h
Difficoltà: E
Segnavia: quadrato rosso pieno-segni giallo rossi delle Terre Alte
Cartografia: Blu Edizioni-n. 3 Provincia di Imperia 1:50.000 - I.G.C. n. 14
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
Accesso stradale
All'uscita del casello di Albenga, dell'autostrada Savona-Ventimiglia, si volta a sinistra per Garessio. Presso la rotonda si volta sull'Aurelia bis per Villanova, poi per Garlenda, Casanova Lerrone e Passo del Ginestro.
All'uscita del casello di Imperia Est, dell'autostrada Savona-Ventimiglia, si prende a destra la strada per Pieve di Teco. Si supera Pontedassio e Chiusavecchia, per imboccare poi la deviazione per Cesio e quindi per Passo del Ginestro.
Itinerario
Dal passo del
Ginestro (684m), valico alpino sullo spartiacque tra la Val Lerone e la Valle
Impero, sul confine delle Province di Savona e Imperia, si segue la
carrareccia sterrata (segnavia "quadrato rosso") che dirige verso
sud-est. Con percorso a mezzacosta sul versante della Valle Impero, con
andamento a saliscendi tra arbusti e vegetazione di alto fusto, si arriva alle
pendici del Monte Arosio ( 839m).
Sulla sommità di
questa altura, ora boscosa, nel XIII secolo era stato edificato dalla potente
famiglia genovese dei Doria un castello fortificato, cui era demandata la
vigilanza sull'intera vallata e sul vicino Passo di San Giacomo, importante
punto di valico sulla displuviale Val Merula - Valle Impero ed interessato dal
transito dei traffici commerciali dalla costa verso l'entroterra (antica Via
del Sale).
Il maniero, del quale
oggi rimangono pochissimi resti, a causa della sua posizione strategica subì
nel 1776, epoca in cui era di proprietà del Regno Sabaudo, l'assalto delle
truppe Napoleoniche che lo resero completamente smilitarizzato.
Con successivo
percorso, che alterna leggere salitelle a tratti in piano, si raggiunge il
Passo di San Giacomo (q.756m -circa 2 km dal Passo del Ginestro), il cui stato attuale non rende certo l'idea
della sua importanza. Al valico arriva anche l'itinerario delle Terre Alte proveniente
a sinistra da Testico (segnavia giallo rosso e due X rossi).
Dal Passo si va
a destra, lungo il sentiero (tacche rosse e segni "giallo-rossi del
Sentiero delle Terre Alte) che risale un dosso tra pini e carpini, ed ignorando
ogni
deviazione si
raggiunge lo spartiacque, dal quale si gode di una bella vista sulla Valle
Impero e Val Merula.
Si continua seguendo
le salite di crinale lungo la quale si incontrano alcune tipiche
"caselle", caratteristiche costruzioni circolari in pietra utilizzate
un tempo come ricovero dai falciatori d'erba e dai pastori, per arrivare poi
nei pressi della sommità del Pizzo Montin (952 m), dalla quale si può
notare distintamente sullo sfondo la meta dell'escursione.
Tra zone un tempo
adibite alla pastorizia ed ora al pascolo di cavalli, si raggiunge una
successiva insellatura, per risalire infine il ripido dorso
erboso che porta sulla cima del Pizzo d'Evigno (o Monte Torre - 988m),
sormontata da una grande croce di ferro.
Dalla vetta, che
domina gli abitati di Imperia e Diano Marina, si può godere di un esteso panorama
su gran parte della costa ligure, da quella Imperiese a quella Genovese ed
oltre, nonchè sulle Alpi Liguri, dal Monte Saccarello all'Antoroto e verso i
più vicini Monte Armetta e Monte Galero.
In questa elevata
posizione, si trovava il castello (o la torre) di Scortegabecco, come
postazione avanzata del sistema difensivo del Monte Arosio. Anche di quest'ultimo
insediamento fortificato non resta alcuna traccia.
Il ritorno avviene
per la stessa via di salita.