Savonese: Itinerari zona Finale Ligure-Varigotti
Un interessante anello da Verzi di Finale Ligure che permette di visitare le due più importanti cavità naturali della zona, per poi scendere nella Valle Ponci lungo l'antica via Julia Augusta, dove si trovano i resti di antichi ponti romani.
NOTE TECNICHE
Partenza e Arrivo: Finale Ligure, località Verzi
Dislivello: 200m circa
Tempo di Percorrenza: 2h/2h,15
Difficoltà: E
Cartografia: Fraternali Editore-Finalese n.20
Cartografia: Fraternali Editore-Finalese n.20
Segnavia: all'Arma delle Fate nessun segnavia-dall'Arma delle Manie a Val Ponci 2 quadrati rossi- poi bollino rosso
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
Accesso stradale
dal casello di Finale Ligure, sull'autostrada Savona-Ventimiglia, si scende fino a raggiungere la via Aurelia. Si prosegue su questa a sinistra sino a Finalpia, dove si svolta a sinistra per Calvisio. Superato Calvisio si svolta a destra su di un ponte seguendo le indicazioni per Verzi, e poi lungo una stretta stradina a tornanti. Arrivati ad un bivio si va a sinistra su di una strada sterrata che conduce ad un'area parcheggio, sottostante le imponenti pareti della Rocca di Corno.
dal casello di Finale Ligure, sull'autostrada Savona-Ventimiglia, si scende fino a raggiungere la via Aurelia. Si prosegue su questa a sinistra sino a Finalpia, dove si svolta a sinistra per Calvisio. Superato Calvisio si svolta a destra su di un ponte seguendo le indicazioni per Verzi, e poi lungo una stretta stradina a tornanti. Arrivati ad un bivio si va a sinistra su di una strada sterrata che conduce ad un'area parcheggio, sottostante le imponenti pareti della Rocca di Corno.
Itinerario
Si prosegue lungo la strada sterrata (segnavia: pallino rosso) che si inoltra
nella Val Ponci e porta in breve al Ponte delle Fate, il meglio conservato tra i
cinque
ponti della via Julia Augusta, l'antica strada romana che collegava la Pianura Padana con
la Liguria.
Poco prima del ponte si individua sulla destra un sentiero privo di segnavia
(cartello indicativo), che si innalza ripido nella boscaglia. Raggiunta la base
di una bastionata rocciosa si continua contornandola sulla destra, passando accanto a vari anfratti. Superato qualche tratto maleagevole, dove occorre prestare attenzione se scivoloso, si
arriva alla base di un poggio
artificiale, superato il quale si trova l'ampia Arma delle Fate (quota 270
circa).
Si tratta di una cavità
il cui ingresso è stato chiuso in parte con un muro ed in parte con una grande cancellata in
ferro. Tramite un piccolo cancello è comunque possibile accedere nella cavità, formata
da un salone diviso in due parti da una balza rocciosa. Una scaletta in legno per accedere alla parte superiore non appare molto affidabile.
Nella caverna sono stati ritrovati manufatti
dell'uomo preistorico e resti di orso delle caverne (Ursus Speleus).
Posizionati davanti all'ingresso dell'Arma si prosegue a destra, continuando a fiancheggiare ulteriormente la parete rocciosa, interrotta da vari anfratti
e piccole cavità, per incontrare poi una
staccionata in legno e pervenire successivamente sull'Altopiano delle Mànie, nei pressi della strada asfaltata che collega Finalpia con
Noli.
Qui si svolta a sinistra su di un sentiero che sale in zona boscosa, costeggiando poi per un breve tratto una recinzione metallica. Aggirato successivamente un dosso boscoso, si lascia a sinistra una diramazione con vista sull'enorme apertura dell'Arma delle Mànie, e si prosegue passando accanto ad una bella casa isolata. Al bivio successivo si va a destra, salendo dolcemente tra ruderi fino a raggiungere la strada asfaltata. La si segue brevemente verso sinistra, passando accanto ad una chiesetta sconsacrata trasformata in osteria. Poco oltre si imbocca a sinistra una diramazione che scende in una valletta , attraversa un rio su un ponte e si biforca in corrispondenza della chiesetta di San Giacomo delle Mànie. Si va a sinistra sino al gruppo di case nei pressi della grande Arma delle Mànie (quota 268), che si raggiunge in breve prendendo per una deviazione sulla sinistra.
Qui si svolta a sinistra su di un sentiero che sale in zona boscosa, costeggiando poi per un breve tratto una recinzione metallica. Aggirato successivamente un dosso boscoso, si lascia a sinistra una diramazione con vista sull'enorme apertura dell'Arma delle Mànie, e si prosegue passando accanto ad una bella casa isolata. Al bivio successivo si va a destra, salendo dolcemente tra ruderi fino a raggiungere la strada asfaltata. La si segue brevemente verso sinistra, passando accanto ad una chiesetta sconsacrata trasformata in osteria. Poco oltre si imbocca a sinistra una diramazione che scende in una valletta , attraversa un rio su un ponte e si biforca in corrispondenza della chiesetta di San Giacomo delle Mànie. Si va a sinistra sino al gruppo di case nei pressi della grande Arma delle Mànie (quota 268), che si raggiunge in breve prendendo per una deviazione sulla sinistra.
E' un'enorme apertura al cui interno si trovano
una zona recintata per scavi archeologici e alcuni ambienti delimitati da
muretti a secco. Sulla parete a destra (per chi entra) si trova una piccola
apertura che conduce ad una buia grotta al cui interno sono posti alcuni
utensili contadini.
Si ritorna al punto della deviazione per
proseguire lungo la strada
sterrata che scende con un tornante, diventando poi sentiero (segnavia: due quadrati
rossi pieni). Ci si abbassa in una valletta, poi si attraversa varie volte
l'alveo del rio (di solito in secca) che la percorre. Proseguendo a poca
distanza da esso, nella boscaglia man mano più fitta, si raggiunge il
fondovalle della Val Ponci nei pressi dell'antico Ponte romano delle Voze o
Ponte Muto.
Da qui procedendo a destra lungo la strada di fondovalle, poco
oltre il Ponte delle Voze, individuata una
diramazione a destra, si può salire alla zona dove si trovano antiche cave
romane.
Per concludere il
percorso ad anello invece, occorre andare a sinistra lungo l'ampio
stradello di fondovalle (seguendo il segnavia "cerchio rosso pieno), con il quale si attraversa il Rio Ponci e superando poi i ruderi di un altro ponte romano, il Ponte
Sordo. Successivamente si lascia a sinistra una prima diramazione, poi si
trascura a destra il sentiero che risale la Valle dei Frassini per seguire
per un tratto l'alveo del Rio Ponci, in genere asciutto, per riprendere la sterrata principale che in breve riporta al
Ponte delle Fate, da cui in pochi minuti al punto di partenza.