Itinerario ad anello che unisce la zona delle famose Grotte di Toirano agli ampi scorci panoramici del poggio di San Pietrino.
Al termine è d'obbligo una visita alle stupefacenti grotte di Toirano.
Un tratto dell'itinerario particolarmente erto tra roccette, richiede molta cautela. Da evitare assolutamente in caso di pioggia o tempo molto umido per la scivolosità.
Lo storico Santuario rupestre di Santa Lucia è aperto ai visitatori tutte le domeniche (per informazioni sugli orari di apertura: Templari Custodi del Santuario di S.Lucia)
NOTE TECNICHE
Partenza e arrivo: Toirano (SV)
Dislivello: 500 m circa
Lunghezza: 8 km circa
Segnavia: "TA" - "2linee rosse"
Tempo di percorrenza: 3h/3h,30 per l' anello completo
Difficoltà: E complessivamente - beve tratto EE (per Escursionisti Esperti) la salita a fianco della cascatella del Rio Vero, impraticabile in caso di pioggia
Cartografia: Studio Naturalistico EdM-SV3
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
Accessi
In auto: Dall'uscita del casello autostradale di Borghetto S.S., si imbocca la strada provinciale per Bardineto sino a Toirano.
Entrati nell'abitato, poco oltre un distributore di benzina, si trova sulla sinistra un' ampia area per il posteggio dell'auto.
mezzi pubblici: In treno scendere alla stazione FS di Loano. Mezzi pubblici della TPL nelle adiacenze. (vedi orari).
Itinerario
Dall'area di parcheggio a Toirano (q.45m) si continua sulla S.P. 60 in direzione monti per circa 300m., sino ad incontrare sulla destra Via Montale. Seguendo quest'ultima si passa nei pressi del Municipio, dopodichè sulla destra si prende Via Certosa. Si passa quindi presso l'antico complesso religioso dei Monaci Certosini per confluire poi sulla S.P. n. 25 Toirano-Boissano.
Fatti pochi metri su questa, presso una curva, si prende a sinistra la strada che porta alle Grotte di Toirano. Dopo breve tragitto occorre deviare a destra sul Sentiero delle Terre Alte (tabella indicativa-segnavia "giallo rosso con sigla TA").
Il sentiero si snoda in salita con una lunga serie di stretti tornanti tra gli uliveti, poi su di un acciottolato lungo un pendio di macchia mediterranea, sino ad incontrare sulla destra la deviazione per il Santuario rupestre di S. Lucia.
E' opportuno effettuare tale deviazione che porta ad un bivio: proseguendo dritti si arriva in breve alla Grotta Inferiore (dove termina il percorso sotterraneo delle grotte), voltando a sinistra si sale al sito religioso, caratterizzato dal Santuario di S. Lucia scavato nella roccia all'ingresso della Grotta Superiore.
Fatti pochi metri su questa, presso una curva, si prende a sinistra la strada che porta alle Grotte di Toirano. Dopo breve tragitto occorre deviare a destra sul Sentiero delle Terre Alte (tabella indicativa-segnavia "giallo rosso con sigla TA").
Il sentiero si snoda in salita con una lunga serie di stretti tornanti tra gli uliveti, poi su di un acciottolato lungo un pendio di macchia mediterranea, sino ad incontrare sulla destra la deviazione per il Santuario rupestre di S. Lucia.
E' opportuno effettuare tale deviazione che porta ad un bivio: proseguendo dritti si arriva in breve alla Grotta Inferiore (dove termina il percorso sotterraneo delle grotte), voltando a sinistra si sale al sito religioso, caratterizzato dal Santuario di S. Lucia scavato nella roccia all'ingresso della Grotta Superiore.
Già in epoca tardo medioevale esisteva nel luogo un piccolo santuario, scavato in parte nella roccia e dedicato a Santa Lucia, venerata per i suoi poteri taumaturgici, universalmente riconosciuti, sulle malattie degli occhi. Nella parte più anteriore un successivo luogo di culto - sempre intitolato alla santa di Siracusa - venne ricavato nella grotta tra il XV e XVI Secolo. Quest'ultimo fu riconosciuto con il titolo di Santuario con la bolla papale di Leone X del 1519 che, nello stesso decreto, lo univa ad un "hospitale" presente nel centro storico di Toirano.
Sul piazzale, ove trovano collocazione due secolari cipressi, si trova una casa detta "dell'Eremita" sormontata da una torre campanaria in stile barocco. Le due strutture parzialmente racchiudono la cavità naturale ove insiste il santuario vero e proprio, scavato nella roccia e pavimentato a selciato. In posizione sopraelevata è l'altare dove, chiusa da una grata in ferro battuto, è custodita la statua di Santa Lucia da Siracusa - opera di Taddeo Carlone - il cui culto religioso si diffuse tra i fedeli della Val Varatella già a partire dal Quattrocento.
Verso la metà del 1800, numerose concrezioni stalattitiche e stalagmitiche della grotta, furono asportate e cedute ai Pallavicini, nobili genovesi che le utilizzarono per ornare la grotta artificiale presente nell'omonima villa di Genova Pegli.
Oltre l'altare, un cunicolo conduce ad un pozzo che raccoglie un'acqua considerata miracolosa e per questo utilizzata dai pellegrini per abluzioni agli occhi.
Un altro anfratto della grotta di Santa Lucia Superiore si inoltra per un centinaio di metri avente la particolarità delle incisioni e delle firme fatte da antichi pellegrini in visita al luogo di culto.
Ogni anno il Natale dello Speleologo si svolge nella Grotta Santuario di Santa Lucia Superiore di Toirano con fiaccolata, SS Messa seguita dalla visita alla grotta
Ogni anno il Natale dello Speleologo si svolge nella Grotta Santuario di Santa Lucia Superiore di Toirano con fiaccolata, SS Messa seguita dalla visita alla grotta
Ritornati al punto della deviazione, si prosegue sull'itinerario delle TA che continua pressochè in piano sino alla biglietteria delle Grotte.
Successivamente si trasforma in sentiero e risale il Vallone del Vero, circondato da spettacolari pareti verticali, alcune delle quali recentemente attrezzate per la pratica dell'arrampicata sportiva. Sullo sfondo si staglia ben visibile il roccioso Monte Varatella, sulla cui sommità sorge l'antica Abbazia di S. Pietro ai Monti.
Il sentiero si erge tra la tipica macchia mediterranea e pareti rocciose, zone pietrose e boschetti. Prende poi ad innalzarsi con continuità, con tratti anche piuttosto ripidi. Supera la deviazione a destra per alcune falesie di arrampicata e successivamente, presso un grosso masso, la deviazione a sinistra per il "Sentiero dei Daini" (palina segnaletica).
Successivamente si trasforma in sentiero e risale il Vallone del Vero, circondato da spettacolari pareti verticali, alcune delle quali recentemente attrezzate per la pratica dell'arrampicata sportiva. Sullo sfondo si staglia ben visibile il roccioso Monte Varatella, sulla cui sommità sorge l'antica Abbazia di S. Pietro ai Monti.
Il sentiero si erge tra la tipica macchia mediterranea e pareti rocciose, zone pietrose e boschetti. Prende poi ad innalzarsi con continuità, con tratti anche piuttosto ripidi. Supera la deviazione a destra per alcune falesie di arrampicata e successivamente, presso un grosso masso, la deviazione a sinistra per il "Sentiero dei Daini" (palina segnaletica).
Transitati presso un'ulteriore zona di pareti attrezzate per l'arrampicata, si sale a zig-zag tra pietre e lastroni rocciosi per arrivare, dopo lunga e faticosa salita, nella zona del "Pisciau", la cascatella che si forma dalla sorgente del Rio Vero, che scorre copiosa solo in caso di piogge consistenti.
La si deve aggirare salendo al suo fianco, lungo una ripida traccia con alcune roccette dove occorre aiutarsi con le mani.
Questo tratto, da classificarsi per Escursionisti Esperti, è da affrontarsi con la dovuta cautela ed è da evitare in caso di pioggia o umidità per la sua scivolosità.
Seguitando tra rupi e pinnacoli si raggiunge la testata del Vallone, quindi si risale il Rio dell'Urva sino alla sorgente, poi tra arbusti ed alberelli si perviene infine sulla radura erbosa della Casa del Prato, crocevia di vari itinerari.
La si deve aggirare salendo al suo fianco, lungo una ripida traccia con alcune roccette dove occorre aiutarsi con le mani.
Questo tratto, da classificarsi per Escursionisti Esperti, è da affrontarsi con la dovuta cautela ed è da evitare in caso di pioggia o umidità per la sua scivolosità.
Seguitando tra rupi e pinnacoli si raggiunge la testata del Vallone, quindi si risale il Rio dell'Urva sino alla sorgente, poi tra arbusti ed alberelli si perviene infine sulla radura erbosa della Casa del Prato, crocevia di vari itinerari.
Si lascia sulla sinistra la diramazione per l'antica Abbazia di San Pietro dei Monti per continuare a destra, sempre seguendo il segnavia giallo rosso delle TA, che in breve porta ad un ulteriore crocevia di itinerari, nella zona sovrastante il poggio panoramico in cui sorge la Chiesetta di S. Pietrino (q.477m).
L'appartata chiesina, cara al cuore dei Boissanesi, venne edificata tra il 1829 e 1830 con le donazioni dei cittadini emigrati a Gibilterra.
Ritorno ad anello
Dalla Chiesa di San Pietrino, prendendo come riferimento i segnavia "X" e "2 linee" rossi, si scende
con una serie alcuni tornanti in località Case Fossae, costruzioni ormai in rovina, e successivamente ai ruderi di Case Molle e della chiesetta di S. Paolo. Continuando nella discesa si passa poi a fianco di un casolare e dopo un ultimo tratto su antico selciato si sbuca sulla strada asfaltata.
Qui si abbandonano i segnavia di riferimento che dirigono al centro di Boissano, per seguire l'asfaltata a destra, che con lungo percorso (circa 1 km) tra villette e coltivi confluisce sulla S.P. 25 Toirano-Boissano.
Si va a destra su quest'ultima per circa 500 metri sino alla località Dari. Qui si svolta a sinistra in Via Costa, si attraversa su di un ponte il torrente Varatella e si prosegue poi per Via Ponte Medioevale, al termine della quale si sbuca nei pressi dell'area di posteggio dell'auto.
Le grotte di Toirano sono un complesso di cavità carsiche di rilevanza turistica, note per la varietà di forme di stalattiti e stalagmiti, per la loro estensione, per il ritrovamento di tracce dell'"Homo Sapiens Sapiens" di oltre 12.000 anni fa e resti di Ursus spelaeus di circa 25.000 anni di età. Il complesso delle grotte di Toirano è gestito direttamente dal Comune. Nelle grotte si possono trovare impronte di uomini preistorici e di ossa di orsi che vi si rifugiarono per sfuggire all'ultima glaciazione, risalente a 30.000 anni fa.
Il complesso turistico delle grotte di Toirano è composto dalla Grotta della Bàsura ("strega" in dialetto), scoperta nel 1950 da un gruppo di toiranesi (tra cui Luigi Ferro, Dario Maineri, Andrea Nervi e Adolfo Zunino), e dalla Grotta di Santa Lucia Inferiore, scoperta nel 1961. Fu aperto al pubblico nel 1953 e ampliato nel 1967 con l'inaugurazione di un tunnel artificiale di collegamento tra le due cavità naturali: il percorso turistico è oggi a senso unico, con ingresso sul versante nord della collina e uscita a sud-ovest.
tratto da Wikipidia: https://it.wikipedia.org/wiki/Grotte di Toirano
per saperne di più
http://www.toiranogrotte.it/it/home
http://www.toiranogrotte.it/it/home