mercoledì 15 maggio 2019

Monte Piccaro Monte Croce da Ceriale





NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Ceriale (SV), via Cadanzo nei pressi del cimitero
Dislivello: 500m circa
Tempo percorrenza in salita: 1h,45-2h
Difficoltà: E
Segnavia: quadrato vuoto rosso
Cartografia: Finalese - Fraternali Editore 
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.


Accesso stradale: 
All'uscita del casello di Borghetto Santo Spirito (autostrada A10 Savona-Ventimiglia) si raggiunge la S.S. Aurelia e la si segue in direzione Ceriale. Appena entrati in paese, circa trecento metri dopo la prima rotonda, si imbocca presso uno slargo sulla destra la ripida via Cadanzo, con la quale si raggiunge la zona del cimitero dove si parcheggia l'auto. (Paline indicative e segnavia dell'itinerario)





Itinerario
Dalla zona del cimitero (q.20m), prendendo come riferimento il segnavia "quadrato vuoto rosso", si continua lungo via Cadanzo sino ad incontrare sulla destra la deviazione per via Piccardone.
Si prosegue su quest'ultima e, poco oltre una casa rosa, si va a sinistra lungo una sterrata che si inoltra inizialmente in zone coltivate ad ulivo, diventa poi sentiero che offre, nei tratti con bassa vegetazione, bei scorci panoramici su gran parte della zona costiera.
La stradina, antica via di comunicazione con Borghetto S. Spirito, superata una vecchia piattaforma rialzata, entra nella bella pineta del Parco di Capo d'Anzio, con il castello Borelli visibile tra gli alberi e situato in una zona particolarmente panoramica.

Il castello, edificato alla fine del XIX dall'Ingegnere e Senatore del Regno Bartolomeo Borelli  (fu tra i progettisti del traforo del Frejus), sopra i resti di un antico ospizio monacale medioevale, venne ideato dal proprietario secondo il concetto di autosufficienza abitativa ed energetica, e la zona circostante concepita per la salvaguardia dell'ambiente naturale.
Numerose infatti le opere di idraulica ivi approntate, tra le quali canalizzazioni e  dighe per la raccolta dell'acqua piovana tutte collegate tra loro; unitamente alla grande varietà di specie floreali tipicamente liguri impiantate nel Parco

Ignorato il sentierino che scende verso il castello Borelli, si prosegue dritto per confluire, dopo breve tratto, su di una carrareccia e presso un trivio. Qui conviene abbandonare momentaneamente il segnavia "quadrato rosso", per evitare una ripida salita su di un tratto eroso e troppo dissestato, per continuare sulla stradella che volge a sinistra e procede in leggera salita. Dopo un ampio tornante sul versante sud del Monte Piccaro, si ritrova e si riprende a seguire il segnavia "quadrato rosso", continuando lungo la carrareccia che sale con gradualità nella macchia mediterranea, tra pini marittimi ed arbusti d'erica.
Poco oltre il segnavia "quadrato rosso" devia nuovamente dalla stradella. Si presentano due opzioni: seguire il sentierino indicato dal segnavia di riferimento oppure continuare comodamente sulla carrareccia. Entrambe le soluzioni convergono sulla insellatura sulla dorsale sommitale del Monte Piccaro.
Con una breve deviazione si perviene ad un panoramico poggio dove sorge la nicchia della Madonna della Guardia. protettrice di Borghetto, dal quale si può godere della bella ed ampia veduta sulla porzione di  costa che va da  Noli e Capo Mele.
Ritornati al punto della deviazione si prosegue lungo l'aperta dorsale (Costa del Cane) con la quale si raggiunge la sommità del Monte  Piccaro (280m), sormontata da varie antenne di ripetitori.

Si continua ulteriormente lungo la zona sommitale, inizialmente quasi in piano, poi scendendo ad una insellatura e quindi risalire repentinamente, tra bassi cespugli e detriti, un'ulteriore crinale sino a raggiungere un dorso erboso. Procedendo a sinistra si risale l'ultimo tratto di cresta, tra erba e bianche roccette, sino a sbucare sulla sommità del Monte Croce (582m), sormontata da una lunga croce metallica. Panorama splendido sulla piana Albenganese, dall'Isola della Gallinara a Capo Noli ed oltre, verso Genova e Portofino; nonchè  sulle Alpi della Val Tanaro.

Il ritorno avviene per lo stesso itinerario di salita