giovedì 27 giugno 2019

Il Sentiero delle Creste ed il Fungo di Pietra

Nel Parco Naturale Regionale di Piana Crixia




Due brevi itinerari nel piccolo Parco Regionale:il primo alla scoperta dei "calanchi", suggestive forme erosive tipiche delle vicine Langhe piemontesi ma uniche in Liguria, quasi onde di sabbia ed argilla sormontate dalla vegetazione.
Il secondo, la visita all'antica ghiacciaia ed all'emblema del parco, il gigantesco Fungo di Pietra


Sentiero delle Creste 

NOTE TECNICHE
Partenza e arrivo: Località Pontevecchio
Dislivello: 110m - 
Lunghezza: 2,6 Km
Tempo percorrenza: 1h
Difficoltà: E
Segnavia: pittogrammi bianco/rossi con n.1
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.




Itinerario

Il Sentiero delle Creste inizia in località Pontevecchio, presso il bivio tra la S.S.29 e la S.S. 30. (segnavia bianco-rosso e bacheca illustrativa).
S'imbocca una stradina asfaltata che dopo leggera salita arriva ad una biforcazione. Si prosegue dritto, su strada ora sterrata che raggiunge un pianoro erboso con vista sulle colline circostanti e sui primi calanchi; i prati all'intorno sono circondati da filari di alberi e costellati da vecchie cascine (Località Monte Bergone).
La pista sterrata piega poi a destra, seguendo lo spartiacque raggiunge un punto di sosta ed entra in pieno paesaggio calanchivo: creste che dividono brevi vallette, miste a linee ondulate e morbide. Si prosegue in salita, immersi nel profumo di timo e quando la sterrata diventa pianeggiante, si apre uno degli scenari più fotogenici del Parco: l'anfiteatro calanchivo del Rio Ciazze. Al successivo bivio si lascia a sinistra la diramazione per Località Valgiberta e si segue la via principale che piega a destra in un boschetto. In corrispondenza di una curva a sinistra si lascia l'ampia pista e si segue una traccia nascosta a destra lungo lo spartiacque, nel bosco che si fa sempre più basso e rado: ci si trova sulla sommità dei calanchi che si vedevano dal precedente punto panoramico. Dopo pochi metri uno scorcio tra gli alberi consente di vedere l'altro versante e le piane erbose più in basso. Si perde leggermente quota su percorso poco evidente ma che si mantiene sulla cresta, superando poi un tratto scavato dall'acqua. Successivamente diventa nuovamente una pista ampia e trascurata una diramazione a sinistra, si sale leggermente: sui versanti a destra si notano nei calanchi delle  stratificazioni, che corrispondono a livelli più e meno compatti della roccia. Il panorama si apre anche a sinistra con visuale sulla Torre di S.Fermo di Merana. Passato un prato, il sentiero piega a destra e scende con alcuni tornanti; si incontrano le prime case in Località Chiazze, il fondo si fa prima sterrato e poi asfaltato fino a confluire sulla SS 30. Per tornare alla partenza si va a destra, per circa 500m.




L'Antica Ghiacciaia ed il Fungo di Pietra

Partenza e Arrivo: S.S 29 presso Trattoria Tripoli
Dislivello: 50m circa
Lunghezza: 1,9 km
Tempo di percorrenza: 40'/50' 
Difficoltà: T/E
Segnavia: pittogrammi bianco-rossi con n.3

L'itinerario inizia presso la trattoria Tripoli (segnavia bianco-rosso n.3).
Prima di incamminarsi per tale meta merita una visita l'antica ghiacciaia, chiedendo le chiavi d'accesso ai cortesi titolari della trattoria.
Si tratta di un manufatto costruito probabilmente tra il 1700 e il 1800, nel quale veniva stipata la neve in inverno, per farla diventare ghiaccio da utilizzare in estate.
E' costituito da un ingresso, un vano di separazione e isolamento termico ed un pozzo interrato, che veniva caricato dall'alto attraverso un foro.
Terminata la visita si scende leggermente per seguire poi il corso del Fiume Bormida di Spigno, ed attraversate differenti formazioni boschive: faggete, boschetti di conifere e roverelle, si raggiunge la zona del Fungo di Pietra (40' circa).
Si tratta di un'imponente scultura naturale alta circa 15 metri, costituita da un grande masso ofiolitico sostenuto da una colonna di detriti modellata nei millenni dall'erosione, emblema del Parco di Piana Crixia.
Per la sua singolarità , il fungo di Piana Crixia è oggetto di leggende locali; tra queste quella secondo la quale Napoleone, fu talmente interessato a questo monumento naturale da volerlo trasferire in Francia.

Si può far ritorno al punto di partenza salendo alla frazione Borgo, dove si trova la Chiesa Parrocchiale, riedificata in stile barocco tra il 1733 ed il 1766 sui resti di una cappella di epoca romana. L'interno è a "croce greca". Da qui si scende sulla S.S. n. 29 dove si prende a destra, e dopo un tratto di circa 500m si raggiunge il punto di partenza.