mercoledì 2 febbraio 2022

Monte Mao da Porto Vado

Interessante escursione per raggiungere una panoramica vetta, tra fortificazioni militari ed una rara sughereta 





NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Vado Ligure (SV) località Capo Vado
Dislivello: 465m
Tempo di percorrenza in salita: 2h-2h,30
Difficoltà: E
Segnavia: Triangolo rosso sino a Gola S. Elena (anche tre bolli rossi)-X rossa sino a Monte Mao
Cartografia: Carta dei Sentieri Studio Naturalistico EdM - 1:25.000 - n 2 SV

Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo

Accesso stradale
Da Savona si prosegue per Vado Ligure sino alla località Capo Vado.
L'itinerario inizia sull'Aurelia, in Via Rossini, di fronte all'ingesso del porto commerciale e terminal traghetti.
 

                                                       



Itinerario
Al fondo di Porto Vado si imbocca via Rossini (palina indicativa) per svoltare a sinistra, dopo il cavalcavia, su strada sbarrata che conduce all'ingresso di Forte S. Giacomo.
Si sale quindi lungo una stretta e ripida scalinata che fiancheggia uno scivolo con rotaie, resti di un vecchio montacarichi utilizzato per trasportare vettovaglie e munizionamenti nella parte soprastante.
Raggiunta la sommità è possibile, attraverso una breccia nel muro di cinta, osservare l'interno dell’imponente fortificazione, eretta intorno al 1757 a difesa dell'importante rada di Vado Ligure.

La fortezza edificata sulle rovine del precedente forte di S.Lorenzo, demolito nel 1658, si sviluppava su quattro livelli, di cui uno interrato. Per la sua posizione strategica fu utilizzata anche dai soldati francesi di Napoleone Bonaparte, durante la Guerra delle Alpi e la Prima Campagna d'Italia tra il 1792 e il 1797.

Il sentiero escursionistico prosegue su ripida erta, con varie svolte su terreno maleagevole ed eroso dal calpestio di animali al pascolo. Attraversa quindi un boschetto e raggiunge la dorsale dove si stagliano i ruderi dell'antico Forte di S. Stefano.
La struttura, eretta intorno al 1614 a difesa della rada di Vado Ligure, venne pochi anni dopo abbandonata perché ritenuta non perfettamente idonea a tale scopo. Troppo piccola ed "a tiro" dalle colline circostanti, venne successivamente sostituita dal sottostante Forte S. Giacomo.

Superata una stazione Enel per il monitoraggio dell'aria, si arriva ad una ulteriore struttura ex militare il Forte S. Sebastiano o "La Batteria", di proprietà privata. Ad un successivo trivio si lascia la strada principale e la deviazione a sinistra del Sentiero Botanico, per salire nella Sughereta delle Natte, una delle più estese della Liguria e purtroppo interessata da un recente incendio, al termine della quale si confluisce sulla strada asfaltata Bergeggi-Vado Ligure.
La si attraversa e si prende una sterrata che dopo una costruzione per l'acquedotto arriva al panoramico crinale, utilizzato per il decollo dagli appassionati di parapendio.

Un’ulteriore postazione bellica, parzialmente utilizzata da radioamatori, ricorda che un tempo anche quest’area era fortificata. Nella conca erbosa sottostante infatti, si trovavano altri resti di fortificazioni e della polveriera di S. Elena, andata completamente distrutta nel 1921 a seguito dell'esplosione della Santabarbara

Si continua su comoda stradina che, lasciato sulla destra un ampio slargo, si inoltra tra la vegetazione più fitta per superare poi, in prossimità delle case isolate (località Scorzabò), la deviazione che sale al Monte Sant’Elena.
Continuando sulla comoda stradina principale che dopo essere transitati presso una lapide che ricorda le vittime di un bombardamento, si arriva ad una vecchia casa colonica disabitata.
Con successivo bel percorso nella boscosità si trova infine il vecchio cancello in ferro che da accesso all’importante valico di Gola di Sant’Elena, crocevia di vari itinerari.

Superato il cancello in ferro si va a sinistra sulla sterrata che scende dritta per poi deviare poco dopo a destra sulla strada Aurelia Antica. Questa stradina taglia a mezzacosta il vallone del Rio Eliceto e dopo aver superato il piccolo corso d’acqua arriva ad incontrare una deviazione sulla destra. Qui si deve lasciare la via principale (che dirige a Spotorno), per prendere il sentierino che stacca sulla destra (paline indicatrici) e che, dopo ripida salitella, sbuca sull'arrotondato crinale (palina indicatrice).
Si risale la dorsale su tracciato utilizzato anche dalle MTB, che si snoda a svolte tra radi pini ed erte salitelle, intervallate da brevi tratti più pianeggianti, sino a raggiungere nella parte più alta un poggio molto panoramico.
Con successivo percorso a destra, leggermente più agevole, si raggiunge in poco tempo la vetta del Monte Mao (m.440), sormontata da un cippo con funzioni di punto trigonometrico dell'I.G.M.

Ampio il panorama verso Vado Ligure e Savona, sulla dorsale del Beigua e la costa ligure orientale. Verso ponente spicca in lontananza il gruppo montuoso del Monte Carmo mentre più vicino, a nord ovest, le sommità del Bric Colombino, Bric della Berba e della Rocca dei Corvi.

Itinerario di ritorno

Si scende sul versante occidentale e si raggiunge un'ampia sella erbosa dove si trovano i resti di una vecchia struttura in legno. Si prosegue dritti sino ad un vicino slargo dove una breve discesa a destra porta sulla sterrata Tosse-Vado Ligure (tabellone esplicativo).
Da qui si va a destra e seguendo fedelmente la strada, superata una maleodorante discarica di rifiuti, si fa ritorno in poco tempo alla Gola di Sant’Elena.

Il successivo percorso si svolge sulla stesso itinerario di salita