mercoledì 24 aprile 2024

Zona del Bric Tana e Bric della Feia


Itinerario nel Parco Naturale Regionale del Bric Tana tra boschi di castagno, doline e grotte. Alcuni reperti rinvenuti in località “Tana dell’Orpe” (Tana della Volpe) testimoniano la presenza dell’uomo fin dall’età del bronzo.

Nella stagione appropriata (inizio estate) interessante fioritura di orchidee

Prestare attenzione ai numerosi bivi

NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Millesimo, inizio SP51 per Murialdo/Calizzano
Dislivello: 350m circa
Lunghezza: 3,5km circa
Tempo di percorrenza: 1h,30/2h
Difficoltà: E
Segnavia: 2 rombi gialli – 2 quadrati gialli
Cartografia:

Nota: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.


Accesso stradale

All’uscita del casello di Millesimo (Autostrada Savona-Torino) si va a sinistra direzione Calizzano. Si ignora un primo importante bivio per proseguire dritti lungo la circonvallazione “Giancarlo Ruffino”. Poco oltre la seconda galleria occorre svoltare a sinistra, ed alla successiva rotonda prendere in direzione Calizzano/Murialdo. Dopo circa 200 metri si arriva sotto il viadotto dell’autostrada SV-TO dove, sulla sinistra, inizia l’itinerario.

Nessuna possibilità di posteggio dove inizia il percorso. Occorre cercare nei pressi.



Itinerario
Si inizia l’itinerario imboccando via del Boschetto che stacca a sinistra proprio sotto il viadotto dell’autostrada (tabelle indicative-segnavia “2 rombi gialli”). La stradina sale tra alcune villette, poi  diventa sterrata ed entra in un bel castagneto ceduo del parco naturale regionale del Bric Tana.

Dopo breve percorso in salita si arriva ad una prima “dolina”, un avvallamento del terreno tipico delle formazioni carsiche.
La si contorna sulla destra, si lambisce poi un’ulteriore dolina e si raggiunge un crocevia.

Scendendo dritti si arriva quasi subito alla Tana dell'Orpe, nei cui pressi è stata allestita un’area picnic.
Si tratta di una grotta che si apre sul fondo di una depressione ad imbuto, con la fessura d’entrata nella roccia chiusa da un cancello. Nel sito sono stati trovati importanti resti di insediamenti dell'Età del Bronzo

Si ritorna al crocevia e si seguono a sinistra le indicazioni per il Bric della Féia, segnavia “due quadrati gialli”.
Si risale un dosso, si transita nei pressi di una costruzione abbandonata e da qui, con ulteriore salitella, si arriva ad un altro bivio. 
Se si va a destra si può visitare un vecchio seccatoio per castagne posto su di una sommità boscosa.

Ritornati al bivio si continua lungo il tratto principale e ben presto si giunge ad un'altra biforcazione. Si va a destra, seguendo le indicazioni per il Bric della Féia, poi si contorna una radura, quindi si scende in una valletta dove si trova un ulteriore bivio.

A destra si arriva in poco tempo al sito archeologico dove si trova un “menhir” con i relativi pannelli esplicativi.

Il sentiero principale prosegue a sinistra scendendo ripidamente lungo un costone alberato. Si ignora una prima mulattiera, mentre al successivo incrocio si va a sinistra e si prosegue in lieve discesa entrando nell'ombrosa valletta del Rio della Féia.
Successivamente occorre attraversare il Rio su di una passerella in legno per poi risalire a tornanti fino ad un bivio nei pressi di un caratteristico roccione. 
Si prosegue a sinistra e poco oltre a destra e con ripide svolte si guadagna un contrafforte che separe le vallette del Rio della feia e del Rio Casette. 
Lo si risale, alternando tratti in piano ad altri più ripidi sino a raggiungere la sommità del Bric della Féia (672 m). 

Il panorama dalla radura di dorsale è limitato a causa degli alberi che la circondano

Il ritorno avviene per lo stesso itinerario dell’andata