lunedì 13 settembre 2010

Sentiero Natura di Pratorotondo

Escursioni da Pratorotondo




 Sul Monte Beigua, un bel "percorso natura" ad anello con partenza ed arrivo a Pratorotondo


NOTE TECNICHE

Partenza e Arrivo: Monte Beigua-Loc. Prato Rotondo (Prariundu)
Dislivello: 300m circa
Segnavia: bianco rossi dell'AV - "croce gialla"- "tre bolli gialli"
Tempo di percorrenza: 3h,30/4h
Difficoltà: E
Cartografia: Studio Naturalistico EdM SV-1


Accesso stradale
A'uscita del casello di Varazze (autostrada Genova-Savona), si volta a destra e si raggiunge l'abitato di Varazze. Ad una rotonda nel centro cittadino si volta a destra, si passa davanti all'edificio comunale e si prende la strada provinciale per Sassello. Giunti alla frazione Pero, si volta a destra per Alpicella da dove si prosegue ancora sino alla sommità del Monte Beigua. Da qui, su stradina asfaltata, si scende per circa 2 km sino al Rifugio-Albergo di Prato Rotondo.






Itinerario                             

Dall'albergo-Rifugio di Pratorotondo (1110 m.), seguendo il tracciato dell'AVML., si prende la strada sterrata chiusa al traffico  che scende per la panoramica dorsale
Superato un intaglio con caratteristico roccione, e successivamente la Casa Miniera (Riparo/Rifugio), con la sottostante Cappelletta dedicata agli Alpini, si raggiunge l'inizio dell'ampia conca di Prato Ferretto.

Qui, prestando molta attenzione alle indicazioni del "Sentiero Natura", occorre lasciare la strada principale e l'Alta Via, per deviare a sinistra (segnavia di riferimento "croce gialla") ed attraversare un'ampia zona erbosa sino a lambire il grande "campo di pietre" (particolari depositi di "blocchi" che caratterizzano il Beigua Geopark).



Qui si piega a sinistra, e con percorso tra piccoli rii , qualche acquitrino e  boschetti si arriva ad un bivio.
La deviazione sulla destra porta in circa 10 minuti alla zona palustre del piccolo Lago della Biscia. (Zona palustre, solitamente asciutta, ricca di piccoli insetti acquatici). 

Ritornati al bivio si prosegue seguendo ora il segnavia "tre bolli gialli" che, con andamento a "saliscendi" attraversa una bella zona boscosa, supera poi alcuni piccoli corsi d'acqua per arrivare alla disabitata Casa del Che.

Si continua a seguire il segnavia di riferimento che in leggera discesa, con tratti a zig-zag, conduce alla zona sottostante, quindi attraversa alcuni piccoli rii su instabili passerelle di tronchi ed infine arriva ad un guado. Paline segnaletiche di inizio del "Sentiero Archeologico".
Lungo questo sentiero sono state allestite alcune segnalazioni che indicano curiosi calchi su roccia riproducenti incisioni rupestri esistenti in altre zone del Parco del Beigua.

Successivamente, dopo un tratto in salita dal fondo piuttosto rovinato, si sbuca sulla strada asfaltata Piampaludo-Pratorotondo.
Si segue quest'ultima a sinistra ed in breve si raggiunge la zona della Torbiera del Laione (985 m).
L'area, strettamente tutelata, è la più estesa zona umida del Parco. Nel periodo appropriato (primavera-autunno), si trasforma in un vero e proprio lago, habitat per anfibi (salamandre, tritoni) e rettili.



Si continua poi sull'asfalto, si supera su un ponticello il Rio Nido, dopo il quale si lascia la strada principale per deviare su di un sentiero sulla destra (Palina indicativa e segnavia "tre bolli" gialli).

Ci si inoltra in zona boscosa e con tratto in salita, su terreno maleagevole,  si perviene  ad un casolare abbandonato contornato da un'abetaia.
Si prosegue alternando leggere salitelle a tratti più pianeggianti, con l'attraversamento di alcune zone umide ed acquitrini, sino a raggiungere una aperta zona erbosa dopo la quale, con ultimo tratto, si perviene sulla strada asfaltata Pratorotondo-Monte Beigua.
Si segue quest'ultima a sinistra ed in circa 15 minuti si ritorna all'albergo-rifugio.

fotografie del Sig. Antonio Tosto (g.c.)