Escursioni da Calizzano
(foto M.Milani Gianeri)
NOTE TECNICHE:
Partenza: Calizzano - Cappella di S. Matteo in regione Riini
Dislivello: 697
Tempo di percorenza: salita 2h/2h,30 discesa 2h
Difficoltà: E
Segnavia: salita : "punto linea giallo" - discesa per breve tratto "2 croci gialle"
Cartografia: Studio Naturalistico EdM
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
-Dall'autostrada SV-TO si esce a Millesimo e si prosegue per Murialdo e Calizzano.
-Dall'autostrada dei Fiori si esce a Borghetto S.Spirito e si prosegue per Toirano, Giogo di Toirano, Bardineto e Calizzano.
Dalla piazza principale del paese (Piazza S. Rocco) si prosegue per Via G. Pera sino al bivio per Garessio in località Valle.
Qui si svolta sulla S.P. 47 e dopo circa 600 metri si arriva alla Cappella di S. Matteo.
Considerate le esigue possibilità di posteggio nello slargo antistante la Cappella, conviene cercare un'adeguata area di sosta ai bordi della Provinciale.
Itinerario
Poco oltre l'antica Cappella di San Matteo (q.660m), risalente al XV secolo, si trova sulla destra una stradina sterrata, presso la quale si individua la palina indicativa dell'itinerario ed i segnavia di riferimento (punto-linea gialli).
Ci si incammina quindi lungo la carrareccia che si inoltra in zona boscosa, fiancheggiando inizialmente il Rio Ritanino ed effettuando poi numerosi tornanti che risalgono la zona di "Montu d'Erza", consentendo di guadagnare rapidamente quota.
La strada successivamente spiana presso la zona panoramica di Pian dei Minò, per attraversare poi una bella ed ombrosa faggeta.
Si giunge ad un bivio presso il quale si procede a destra, ancora in salita, affrontando nuovamente diversi tornanti.
La strada successivamente spiana presso la zona panoramica di Pian dei Minò, per attraversare poi una bella ed ombrosa faggeta.
Si giunge ad un bivio presso il quale si procede a destra, ancora in salita, affrontando nuovamente diversi tornanti.
Sempre seguendo la strada principale, si raggiunge una zona di splendidi faggi altissimi, che conferiscono all'ambiente un'atmosfera fiabesca. Presso un bivio, occorre ignorare una sterrata sulla destra, per continuare sulla strada principale sino ad arrivare, dopo alcuni tornanti, sul piccolo pianoro della Bassa degli Abeti, dalla quale si può godere della bella veduta panoramica su Calizzano.
Qui, prestando attenzione alle paline indicatrici si segue una traccia che sale sulla sinistra e si inoltra nella faggeta soprastante.
Si effettua ora un lungo percorso in suggestiva faggeta ( attenzione ai segnavia), al termine del quale si sbuca sulla sommità del Monte Spinarda (1357m.), sormontata da una croce lignea.
Splendido il panorama verso il mare e sulle principali vette della Valle Tanaro (Galero, Mindino, Antoroto) e, nelle giornate terse, anche verso la zona del Monviso e del Monte Rosa.
Il monte si trova sullo sullo spartiacque che divide la Val Tanaro dalla Val Bormida, esattamente sul confine amministrativo tra le province di Savona e di Cuneo.
Anche lo Spinarda fu teatro di operazioni belliche collegate alle due campagne d'Italia di Napoleone Bonaparte. Nella seconda metà del XVIII secolo infatti, venne approntata intorno alla vetta una delle varie piazzeforti erette dalle truppe Sabaude a difesa della zona.
Tali strutture, ideate allo scopo di impedire alle truppe francesi l'accesso alle pianure piemontesi, erano posizionate sulle alture strategicamente più elevate, in modo da essere collegate tra loro "a vista", con segnalazioni che avvenivano tramite bandiere, specchi ecc.
Si effettua ora un lungo percorso in suggestiva faggeta ( attenzione ai segnavia), al termine del quale si sbuca sulla sommità del Monte Spinarda (1357m.), sormontata da una croce lignea.
Splendido il panorama verso il mare e sulle principali vette della Valle Tanaro (Galero, Mindino, Antoroto) e, nelle giornate terse, anche verso la zona del Monviso e del Monte Rosa.
Il monte si trova sullo sullo spartiacque che divide la Val Tanaro dalla Val Bormida, esattamente sul confine amministrativo tra le province di Savona e di Cuneo.
Anche lo Spinarda fu teatro di operazioni belliche collegate alle due campagne d'Italia di Napoleone Bonaparte. Nella seconda metà del XVIII secolo infatti, venne approntata intorno alla vetta una delle varie piazzeforti erette dalle truppe Sabaude a difesa della zona.
Tali strutture, ideate allo scopo di impedire alle truppe francesi l'accesso alle pianure piemontesi, erano posizionate sulle alture strategicamente più elevate, in modo da essere collegate tra loro "a vista", con segnalazioni che avvenivano tramite bandiere, specchi ecc.
Itinerario di ritorno ad anello
Si prosegue sul crinale della sommità montuosa, seguendo integralmente il percorso con segnavia "2 croci gialle", che con leggera discesa porta su una bella mulattiera.
Si ignora la via di sx per proseguire oltre, entrando in un bel boschetto, al centro del quale sono state predisposte diverse tavole a mo' di panche. Scendendo ancora si arriva ad un trivio, sulla destra del quale si nota una caratteristica cascina, ormai in rovina (Ca Buscaglia o del Barbon).
Arrivati al trivio occorre prendere a sinistra l'evidente carrareccia, ignorando il prosieguo del sentiero contrassegnato da "2 croci gialle",
Superata una fonte, segue un percorso con andamento a saliscendi, dopodichè si incontra una lunga e ripida discesa, con tratti scivolosi. Al termine di questa, presso un'ampia curva destrorsa, occorre lasciare la carrareccia principale e proseguire dritti, su stradina che scende ulteriormente, supera i resti di una vecchia costruzione e, successivamente, dopo aver attraversato un rio, sbuca sulla strada provinciale n.47 Calizzano-Quazzo.
Seguendola a sinistra per poco più di 2,5 km si fa ritorno alla località S.Matteo.