giovedì 12 gennaio 2017

Finale Ligure: S.Cipriano-Case Vacchè-Camporotondo-Lacremà





Nei luoghi degli antichi abitatori del Finalese - (Ripari sottoroccia, rovine di casolari, muretti in pietra a sostegno di antichi coltivi e l'antico accampamento megalitico di Campo Rotondo).
Una variante consente di allungare il percorso per visitare la zona del Ciappo dei Ceci

NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Chiesa di S. Cipriano a Calvisio Vecchia
Dislivello: 250m circa
Tempo di Percorrenza: 2h,30
Difficoltà: E
Segnavia: Linea rossa - Rombo rosso - Tre bolli rossi 
Cartografia: Finalese - Fraternali Editore
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.

Accesso stradale
Dal Casello di Finale Ligure (autostrada Savona-Ventimiglia) si scende sulla Via Aurelia e si prosegue a sinistra sino a Finale Pia. Qui si seguono le indicazioni per Calvisio, si passa poi il ponte sul Torrente Sciusa e dopo la Chiesa si svolta a sinistra in via Bedina. Percorsi pochi metri si devia a destra (indicazioni per Lacremà) e si raggiunge l'antica Chiesa di S. Cipriano (120m). Esigui parcheggi per l'auto nei pressi.

La Chiesa di S. Cipriano Vecchia risulta essere stata trasformata in più fasi. Della più antica (XII secolo) in stile romanico rimane il campanile, uno dei più antichi del Finale. Venne poi trasformata in stile barocco nel XIV secolo.







Itinerario
All'inizio dell'escursione si trova l'antica chiesa in stile barocco di San Cipriano, attualmente sconsacrata, priva del pavimento e degli arredi. Scavi archeologici hanno rivelato strati sovrapposti di altre chiese. La più antica risalente al IV-V secolo e su questa, una più grande, risalente al secolo XI. Nel XVIII secolo infine,  la chiesa fu rifatta nelle forme attuali.
Il campanile romanico risale al XIII secolo, successivamente modificato nel XIV secolo con l'aggiunta del terzo abside. 

Ci si incammina poi lungo la salitella a fianco dell'oratorio ed in breve si arriva ad un bivio.
Qui, prendendo come riferimento il segnavia "linea rossa", si svolta a sinistra su sterrato, che poco oltre si abbandona per deviare su di un sentierino che stacca sulla destra.

Tra belle vedute panoramiche su Finalpia si supera un grosso serbatoio per la raccolta dell'acqua, si fiancheggia poi la strapiombante parete giallastra del Monte Tolla, per arrivare in località "Roggetta", situata all'imbocco di una valletta boscosa. 
Una vicina deviazione sulla destra consente di visitare un antico antro.
Si lascia a sinistra il percorso segnalato da una "freccia gialla" e "triangolo e 2 linee rosse" che conducono alla Frazione di San Bernardino, per risalire l'ombroso valloncello solcato inizialmente da un piccolo rio, procedendo lungamente tra muretti a secco ed antichi ripari sottoroccia, sino ad arrivare ad un ulteriore bivio.
Si lascia a destra la traccia segnalata da "triangolo e punto rossi", che sale direttamente a Camporotondo, con la quale ci si ricongiungerà in seguito, per proseguire a sinistra e raggiungere la radura di "Cian de Rue" (Piano delle Roveri). 
Qui, ignorando varie diramazioni e prestando molta attenzione al segnavia, si prosegue sulla destra  attraversando lungamente vari "terrazzamenti", inizialmente quasi in piano, poi con salita più decisa per a raggiungere la zona di dorsale, dove ci si ricongiunge con la diramazione proveniente da Camporotondo.
Si prosegue a sinistra in piano, incontrando quasi subito i ruderi di Ca' Cerisola e poco oltre un bivio a destra, seguendo il quale si scende e si arriva in breve a Casa del Vacchè.
Si tratta di una zona recintata con un caratteristico antico riparo sottoroccia, costituito da più stanze ed antri,  utilizzate come abitazioni primordiali. E' ancora utilizzata come ricovero e stalla.




Si prosegue scendendo leggermente a destra, prendendo ora come riferimento per un breve tratto il segnavia "rombo rosso". Dopo aver attraversato alcune radure prative, si incontra un ulteriore riparo sottoroccia, mentre sulla destra del vallone si possono notare i ruderi di vecchie cascine.

Si arriva successivamente ad un bivio dove si lascia il segnavia "rombo rosso" (che conduce più direttamente a Lacremà) per deviare a destra su sentiero contrassegnato da "tre bolli rossi" che consente di raggiungere, dopo alcune salitelle con tratti a scalini nel fondo roccioso, il recinto megalitico di Camporotondo.

Si tratta di una zona erbosa delimitata da una cinta circolare in pietre, dell'ampiezza di circa 150 m di diametro. Ai lati, tra la vegetazione, si possono individuare i resti di probabili abitazioni ricavate nelle cavità della roccia. Di difficile datazione è ritenuto da alcuni un accampamento megalitico a scopo difensivo, mentre da altri è ritenuto un luogo dedicato ad antichi riti celtici.

Sulla sinistra della radura si trova una vecchia abitazione ricavata da preesistenti cavità.
Si prosegue effettuando una breve salita a sinistra della casa, seguendo ulteriormente il segnavia "tre bolli rossi" al quale, poco oltre, si sovrappone l'indicazione "quadrato rosso vuoto" , che successivamente devia a sinistra per il Bric Reseghè.

Continuando a seguire il segnavia "tre bolli rossi", dopo un tratto su crinale si scende decisamente con alcuni tratti su fondo roccioso.
Superata poi una zona con alte pareti ed un panoramico lastrone roccioso, si scende con alcuni tornanti nel bosco sino ad ricongiungersi con l'itinerario contrassegnato dal "quadrato rosso vuoto"(proveniente dal Bric Reseghè) e successivamente con quello del "rombo rosso", seguendo il quale si arriva in breve al villaggio di Lacremà (Calvisio Vecchia).
Si attraversa il caratteristico antico borgo e seguendo una stradella sterrata si fa ritorno alla Chiesa di S. Cipriano.

Variante da Casa Cerisola al Ciappo dei Ceci

Costituisce l'opportunità per rendere ancor più remunerativo l'itinerario con la visita al Ciappo dei Ceci. 

Dopo Casa Cerisola si ignora il primo bivio che scende direttamente a Case del Vacchè (segnavia "linea rossa") per proseguire sul sentiero principale sino ad una successiva deviazione, presso la confluenza dell'itinerario segnalato con "quadrato rosso" proveniente da S. Bernardino.
Qui si devia a destra seguendo quest'ultimo che si inoltra nella fitta boscosità, incontrando successivamente un ulteriore bivio a destra proveniente da Casa del Vacchè (segnavia "rombo rosso" che sarà utilizzato al ritorno).
Si prosegue ulteriormente sul tracciato principale che effettua alcuni saliscendi, transita presso un roccione dove in una cavità è stato allestito un curioso "presepe", per raggiungere successivamente il grande lastrone di calcare miocenico del Ciappo dei Ceci (q. 320m), sul quale sono state scavate in epoche antiche canalette, vaschette ed incisioni varie. A levante si trova un muro a secco che protegge l'ingresso ad un riparo sottoroccia.

Seguendo a ritroso il percorso di andata si ritorna al bivio segnalato con "rombo rosso", prendendo il quale si raggiunge in breve la zona di Casa del Vacchè.