Itinerari escursionistici da Madonna del Lago - Alto (CN)
Piacevole escursione tra belle fioriture e stelle alpine per raggiungere una panoramica vetta
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.
Itinerario
Si parte dal Santuario
della Madonna del Lago, così chiamato perchè sorge sulla riva di un laghetto,
in uno splendido scenario naturale. La chiesa originaria risale al 1600 ed era
dedicata a Nostra Signora della Visitazione. Più volte rimaneggiata ed ampliata
nel 1842, alla fine del XIX secolo è stata sostituita dal Santuario attuale.
Da Madonna del
Lago (q.1008m) si prosegue brevemente sull'asfalto sino ad un vicino bivio.
Qui si lascia la
strada principale per deviare sulla sterrata di sinistra (segnavia
"quadrato rosso") che transita alle pendici dell'imponente Rocca
Asperiosa, utilizzata come palestra dagli amanti dell'arrampicata sportiva.
La strada
sterrata, che prende poi a salire con continuità, passa successivamente a
fianco di alcune vecchie case di pietra in parte diroccate (Case Fontane), ultimo rifugio della Brigata Partigiana di Felice
Cascione, prima del tragico 27 gennaio 1944, giorno in cui trovò la morte il
capo partigiano. Felice Cascione, medico e filantropo, è ricordato anche come
l'autore delle parole di “Fischia il vento”, uno dei più diffusi canti
partigiani, cantato per la prima volta, nella sua versione integrale, nella
piazza di Alto il giorno dell'Epifania nel 1944.
Nel luogo della morte è stato eretto un cippo alla
memoria mentre sui “casoni” di fontane una targa ricorda il suo ultimo
rifugio.
Ogni anno, ad Alto, la prima domenica del mese di
agosto, si tiene la tradizionale Commemorazione di Felice Cascione, Medaglia
d’oro al Valore Partigiano e di tutti i caduti per la libertà.
Si continua
sulla strada sterrata che si snoda con
varie svolte tra amene zone prative e boschetti.
Supera quindi la
deviazione a destra per la zona in cui si trova il cippo a ricordo di Felice
Cascione, per transitare poi presso alcune case isolate e ampie zone pascolive,
per raggiungere infine il colle di San Bartolomeo d'Ormea (q.1439m tabellone
indicativo), crocevia di vari itinerari.
Si segue ora la sterrata
di sinistra (che dirige a Caprauna) per breve tratto, per poi deviare
lungo una pista che si innalza sulla destra, al termine della quale si trovano
utili paline indicative.
Seguendo d'ora
in avanti i segnavia bianco-rossi dell'AVML si va a destra, lungo una
carrareccia che porta in breve alla distesa erbosa di Pian del Colle, nei
pressi dell'omonima e caratteristica cascina in pietra, in evidente stato di
abbandono.
Si piega a sinistra e si attraversa la conca erbosa,
dopodichè il percorso prende a salire lungamente per zone prative e a tratti pietrose,
confuso tra le numerose tracce lasciate dagli animali al pascolo.
Infine si obliqua a destra e si perviene sulla dorsale con
la Val Tanaro, seguendo la quale verso sinistra si giunge all'anticima del
Monte.
Si scende nell'ampia conca prativa ed in breve si raggiunge
la evidente vetta del Monte Armetta (1739).
Il ritorno avviene seguendo a ritroso l'itinerario di
salita.