giovedì 28 marzo 2019

Quiliano-San Pietro in Carpignano: Il Sentiero degli Elfi

Escursioni a Quiliano





NOTE TECNICHE
Partenza ed arrivo: Quiliano- Parco di S. Pietro in Carpignano
Dislivello: 390m
Difficoltà: E  
Lunghezza  9,8 km
Tempo di Percorrenza: 2h,30/3h
Segnavia: Paline indicative - Segni "bianco-verdi"

Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 


Accesso stradale
Dall'uscita autostradale di Savona si prosegue per Quiliano. Poco dopo la rotatoria, con monumento raffigurante un grande piede alato, si svolta a destra per il Parco Urbano di S. Pietro in Carpignano. Zona posteggio all'ingresso dell'area.








Itinerario



Dal parcheggio antistante il parco si percorre il viale alberato che porta al ristoro Camilia. Da qui si prosegue lungo la stradina che fiancheggia l'ampia zona prativa di Carpignano e si arriva alla Chiesetta di San Pietro, circondata da alcuni cipressi centenari. 

Nella zona circostante, scavi archeologici effettuati negli anni 60-70, hanno consentito il ritrovamento di reperti riconducenti all’esistenza di una antica villa romana, dominante su di un vasto fondo agrario. L'edificio religioso invece, del quale si ha notizia certa dall’anno 1181, ma che potrebbe risalire prima dell’anno mille, è situato sopra un'area sepolcrale in uso dall'età imperiale fino al XVIII secolo. Molto rimaneggiato nei secoli successivi, presenta il campanile con bifora risalente al 1300, sorretto da una antichissima colonna in granito dell’Anatolia. All’interno, sotto il pavimento, si trovano i resti di antichi edifici, resi visibili attraverso apposite lastre di vetro.

Da qui il percorso prosegue con una breve salita al termine della quale si svolta in un bel bosco di roverelle. 
Dopo circa 50 metri si prende sulla destra un sentierino in leggera salita, si passa poi su di una passerella di legno e dopo una serie di svolte nella boscaglia, si sbuca nella parte superiore di un recinto per animali. 
Si va a destra, e dopo alcuni bivi si procede in falsopiano sino ad un ripetitore, presso il quale si può godere di un bel panorama sulla zona del ponente Savonese. Nei pressi, si trovano resti di opere militari erette a difesa della zona costiera. 
Si scende lungo il tracciato del metanodotto sino a confluire su di un'ampia sterrata che va seguita a sinistra per circa 300 m, per poi risalire sulla dorsale. 
Si continua a destra per breve tratto, per poi imboccare un sentierino che con lungo andamento a saliscendi, con belle vedute verso l’abitato di Madonna del Monte, sbuca sul pianoro erboso di località Passeggi.

Questa zona è situata al termine della costiera definita nell'antichità “Costa Tabulae” (tabulae: tavola, unità di misura agraria romana indicante un appezzamento di terreno), in quanto facente parte di una vasta area ad uso agricolo suddivisa in più frazioni. 
Passeggi (Paxegium) in particolare, trovandosi sui confini tra Quiliano e Savona, dall’epoca romana a tutto il medioevo era considerato “Compascuo” (pascolo in comune), terreno in cui più persone potevano portare a pascolare il loro gregge. 

Poco oltre una abitazione isolata, si svolta a destra su di un sentierino che si inoltra nella lecceta, supera su terreno eroso un piccolo rio per poi continuare pressochè in piano sino ad arrivare ad un bivio, presso una costruzione per l'acquedotto, nella zona soprastante l'abitato di Madonna del Monte.





Si va a sinistra e con ulteriore percorso in zona boschiva si raggiunge la strada asfaltata Madonna del Monte-Cadibona. Si continua su quest'ultima per circa 100 metri per poi deviare a sinistra su sterrata che riporta nella zona di Passeggi. 
Si passa nuovamente a fianco della casa isolata e si prende a salire lungo lo scavo del metanodotto. Dopo breve tratto si svolta a destra, su di un sentierino che aggira il Bric Maggiolo, inizialmente con percorso a mezzacosta, poi con più decisa salita sino a raggiungere un traliccio e successivamente confluire sulla strada di scavo del metanodotto. 
Seguendo quest'ultima si scende, con tratti anche ripidi nel bosco di pino selvatico (pinastro) sino a confluire sul sentiero di salita, per poi lasciarlo con una deviazione a destra che porta nella zona della "Pria du Pigoeggiu" (Pietra del Pidocchio). 

Si racconta che anticamente questo sito, fosse punto di sosta e di incontro per coloro che affrontavano la traversata per Madonna del Monte e Legino o viceversa, portando sulle spalle le pesanti “corbette”, colme di merce da vendere o barattare. 

Segue ulteriore discesa, con tratti anche ripidi e varie svolte, con la quale si raggiunge la parte bassa di un recinto per animali e successivamente il Ristoro Camilia.