domenica 17 novembre 2019

Castell'Ermo da Borgo di Curenna

Albenganese-Escursioni da Curenna





Il Castell'Ermo (o Peso Grande) è un'importante elevazione situata sullo spartiacque Val Pennavaira-Valle Arroscia, un tempo ritenuta montagna sacra. Nonostante la quota non molto elevata, attrae per la sua imponente e caratteristica sommità formata da arditi torrioni rocciosi.
Poco prima della vetta si trova il piccolo santuario di San Calocero, ritenuto il più antico dell'albenganese


NOTE TECNICHE

Partenza: Borgo di Curenna, frazione di Vendone (SV)
Dislivello: 610m
Tempo di percorrenza in salita: 2h,30 circa
Lunghezza: 6 km circa
Difficoltà: E
Segnavia: "X rossa" 
Cartografia: IGC n.15 Finale Ligure Alassio-Savona
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti

Accesso stradale
All'uscita del casello autostradale di Albenga, si svolta a sinistra in direzione Garessio sino ad una grande rotonda. Qui ci si immette sull'Aurelia bis e si prende per Pieve di Teco. Dopo circa 4 km si volta per Vendone  e  si arriva a Curenna. Circa 1 km dopo la chiesa parrocchiale si trova la frazione di Borgo, all'inizio della quale si prende una deviazione sulla destra con l'indicazione per la Chiesa di San Calocero.
Si risale la stretta carrabile per poco più di 1 km;  allorchè diventa sterrata si cerca nei pressi il miglior modo di posteggiare l'auto (q.480m circa).




Itinerario

Ci si incammina lungo la strada bianca che si snoda in leggera salita, alternando lunghi tratti pressochè rettilinei ad ampi tornanti e concedendo, di tanto in tanto, tra castagneti e zone pascolive ormai abbandonate, alcuni scorci panoramici sulle vallate circostanti.
La sterrata è intersecata più volte dall'itinerario con segnavia "X rossa" proveniente da Curenna, purtroppo non in buone condizioni e solitamente ingombro da alberi caduti.
Continuando quindi sempre sull'ampia via, poco prima di uno degli ultimi tornanti, dopo circa 2,5 km. dall'inizio dello sterrato, un sentierino sulla sinistra, poco visibile perchè invaso dalla vegetazione, porta ad una cascina isolata. Si tratta  del Casone dei Crovi, utilizzato come sede della formazione Partigiana di Felice Cascione (u Megu) dal 24 dicembre 1943 all’8 gennaio 1944, luogo in cui fu completato il canto partigiano "Fischia il vento" (lapide commemorativa).
Continuando sulla strada sterrata, dopo ulteriori svolte seguite da un ultimo rettilineo, si giunge alla Colla d'Onzo, insellatura situata sullo spartiacque tra Val Pennavaira  Arroscia, crocevia di vari itinerari (q.839m.- piccola area pic-nic- 4,5 km dalla partenza).

Poco prima della Colla si lascia la strada sterrata e si va a destra (segnavia "X rossa"), su di un bel sentiero a tratti acciottolato, che con alcuni ripidi tornanti tra rocciosità e radi alberi, porta sul poggio panoramico dove sorge la Cappella di S. Calocero (1023 m-circa 20' dalla Colla).




Si tratta di un vero e proprio santuario, secondo gli storici probabilmente il più antico della diocesi di Albenga. Risale infatti ai primi secoli cristiani, quando i devoti cominciano a venerare il soldato romano Calocero, che secondo la tradizione subì il martirio ad Albenga: ben quattro chiese della zona sono dedicate al martire, venerato per i suoi poteri taumaturgici sulle malattie della pelle. Al santo si attribuisce altresì la scampata epidemia di vaiolo nell'Ottocento.

La chiesa, preceduta da un piccolo portico chiuso, utile riparo per i pellegrini, ha un'unica navata con due altari laterali. La statua marmorea del martire Calocero, sopra l'altare maggiore, è del XVIII secolo, ma esiste anche un'immagine lignea del Santo che, in occasione della festività, viene portata in processione dalla chiesa parrocchiale di Curenna fino al santuario

Proseguendo oltre la Chiesina, si prende un sentierino che si innalza a destra tra arbusti e roccette, raggiunge quindi una "sella" e da qui, con ultima salita, perviene alla cima del Monte Castell'Ermo (1092 m).
La sommità è costituita dalla cima orientale, con croce e libro di vetta e da quella occidentale, con migliori possibilità di sosta e miglior panorama sulle spettacolari "torri" rocciose che si innalzano sul versante del monte.