giovedì 14 maggio 2020

Vado Ligure: I Forti di Vado ed il Monte S. Elena

Escursioni da Vado Ligure



Interessante escursione tra antiche fortificazioni militari  ed una rara sughereta.
Sul Monte, i resti dell'antico Castellaro dei Liguri preromani.



NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Vado Ligure (SV) località Capo Vado
Dislivello: circa 450 m.
Tempo di percorrenza in salita: 2h circa
Difficoltà: E
Segnavia: "triangolo rosso" - segnavia scarsi o poco evidenti
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 



Accesso stradale
Da Savona si prosegue per Vado Ligure sino alla località Porto Vado.
L'itinerario inizia sull'Aurelia, in Via Rossini, di fronte all'ingesso del porto commerciale e terminal traghetti.




Itinerario

Al fondo di Porto Vado si imbocca via Rossini (palina indicativa) per svoltare a sinistra, dopo il cavalcavia, su strada sbarrata che conduce all'ingresso di Forte S. Giacomo. 
Si sale quindi lungo una stretta e ripida scalinata che fiancheggia uno scivolo con rotaie, resti di un vecchio montacarichi utilizzato per trasportare vettovaglie e munizionamenti nella parte soprastante.
Raggiunta la sommità è possibile, attraverso una breccia nel muro di cinta, osservare l'interno dell’imponente fortificazione,  eretta intorno al 1757 a difesa dell'importante rada di Vado Ligure. 

La fortezza edificata sulle rovine del precedente forte di S.Lorenzo, demolito nel 1658,  si sviluppava su quattro livelli, di cui uno interrato. Per la sua posizione strategica fu utilizzata anche dai soldati francesi di Napoleone Bonaparte, durante la Guerra delle Alpi e la Prima Campagna d'Italia tra il 1792 e il 1797.

Il sentiero escursionistico prosegue su ripida erta, con varie svolte su terreno maleagevole ed eroso dal calpestio di animali al pascolo. Attraversa quindi un boschetto e raggiunge la dorsale dove si stagliano i ruderi dell'antico Forte di S. Stefano.
La struttura, eretta intorno al 1614 a difesa della rada di Vado Ligure, venne pochi anni dopo abbandonata perché ritenuta non perfettamente idonea a tale scopo. Troppo piccola ed "a tiro" dalle colline circostanti, venne successivamente sostituita  dal sottostante Forte S. Giacomo.
Superata una stazione Enel per il monitoraggio dell'aria, si arriva ad una ulteriore struttura ex militare il Forte S. Sebastiano o "La Batteria", di proprietà privata. Ad un successivo trivio si lascia la strada principale e la deviazione a sinistra del Sentiero Botanico, per salire nella Sughereta delle Natte, una delle più estese della Liguria e purtroppo interessata da un recente incendio, al termine della quale si confluisce sulla strada asfaltata Bergeggi-Vado Ligure.
La si attraversa e si prende una sterrata che dopo una costruzione per l'acquedotto arriva al panoramico crinale, utilizzato per il decollo dagli appassionati di parapendio.


Un’ulteriore postazione bellica, parzialmente utilizzata da radioamatori, ricorda che un tempo anche quest’area era fortificata. Nella conca erbosa sottostante infatti, si trovavano altri resti di fortificazioni e della polveriera di S. Elena, andata completamente distrutta nel 1921 a seguito dell'esplosione della Santabarbara

Si continua su comoda stradina che, superato un ampio slargo si inoltra tra la vegetazione più fitta sino ad incontrare una deviazione sulla destra, in prossimità di una casa isolata (località Scorzabò).
Qui si lascia la via principale per affrontare una salita piuttosto ripida, con tratti molto erosi, che termina sul Monte S. Elena (347m).
Con stupore si nota l’abbandono sul posto di alcune cabine balneari.
Sulla sommità effettiva del Monte, raggiungibile seguendo una traccia di sentiero che stacca sulla sinistra (segnavia “Sentiero Botanico”), si possono ancora individuare tra i roveti, i pochi resti di un “castellaro”, antico insediamento dei Liguri preromani.

Itinerario di ritorno.

Dall’anzidetta quota 347m  si prosegue su di un sentiero in discesa che in breve confluisce si più ampia sterrata, presso il cippo a ricordo del partigiano Luigi Faggi.
Si prosegue a destra su comodo stradello che taglia a mezzacosta il versante settentrionale del Monte Rocchetto ed infine sbuca sullo slargo in prossimità della polveriera di S. Elena ed il vicino punto di decollo dei parapendio.

Da qui, seguendo a ritroso l’itinerario di salita, si fa ritorno a Porto Vado.