venerdì 23 agosto 2019

Balcon di Marta da Colla Melosa






L'altura del Balcon di Marta, è posizionata in eccezionale posizione panoramica sullo spartiacque tra la Valle Roja e la Valle Argentina. Nel periodo appropriato (tarda primavera-inizio estate) vi si trova una fioritura eccezionale.
Nella zona sommitale si trova l'installazione fortificata sotterranea più estesa del Vallo Alpino occidentale.


NOTE TECNICHE


Partenza ed arrivo: Colla Melosa
Dislivello: 580m circa al Balcon di Marta. 
Difficoltà:  E
Lunghezza: 7,50 km
Tempo di Percorrenza: 2h,30circa - la visita alle fortificazioni sotterranee richiede ulteriori 1h,30.
Segnavia: pittogrammi gialli e segni bianco-rossi dell'AVML
Cartografia:  Fraternali Editore: Alta Val Tanaro, alta Valle Arroscia, alta Valle Argentina
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 

L'escursionismo richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.


NOTA: possibilità di unire all'escursione la salita al Monte Grai (2012m - dislivello aggiuntivo 100m circa) ed alla Cima di Marta, (dislivello aggiuntivo 170m circa). Tenere però presente che l'eventuale visita alle fortificazioni sotterranee del Balcone di Marta, richiede un tempo calcolabile approssimativamente di circa 1h,30.


Accesso stradale
Dal Casello di Arma di Taggia (autostrada Savona-Ventimiglia) si prende a sinistra la strada che risale la Valle Argentina sino all'ingresso di Molini di Triora. Qui si prende a sinistra la diramazione che porta a Colla Langan e poi a destra per Colla Melosa, dove sorge l'accogliente Rifugio Allavena del CAI di Bordighera (0184-241155).





Itinerario
Dalla Colla Melosa (1540 m), lasciando alle spalle il Rifugio Allavena, si continua per poche centinaia di metri sino al termine dell’asfalto. Qui, in corrispondenza di una curva a sinistra, si lascia l'ampia strada  ex militare che sale con lungo percorso al Rifugio Grai, per prendere sulla destra una più conveniente mulattiera che si inoltra nel lariceto (palina indicativa-segnavia bianco-rosso). 
La mulattiera procede con salita costante, effettua alcune svolte ed una diagonale alternando tratti dal fondo selciato. Successivamente si restringe a sentiero e dopo alcuni tornanti si ricongiunge con l'ampia sterrata ex militare precedentemente lasciata.
Continuando il percorso sulla vecchia rotabile si incontra, dopo breve tragitto, la diramazione a sinistra che porta al soprastante Rifugio Grai (q.1920 m). 
Tale struttura, solitamente chiusa, ricavata in una ex caserma difensiva della G.A.F., è di proprietà del CAI di Ventimiglia, al quale ci si può rivolgere per ogni utile informazione (0184-357784).





Dallo spiazzo antistante il Rifugio, volgendo lo sguardo all'intorno, si hanno ampi scorci panoramici sulla Val Nérvia e la valle Argentina, nonchè sul vicino Monte Pietravecchia e sul bacino artificiale del lago Tenarda.  

Dalla parte sinistra del Rifugio, seguendo una traccia che sale ripida per zona prativa, segnalata con pittogrammi gialli, si può raggiungere in circa 20 minuti la vetta del Monte Grai (2012m), dove si può godere di un'ampio panorama sulle principali vette delle Alpi Liguri. (dislivello 100m circa).

Dalla deviazione sottostante il rifugio, si continua lungo la strada ex militare che in leggera salita contorna il versante nord-est del Monte Grai per arrivare poi al valico di Col Bertrand, situato sullo spartiacque tra le Valli Argentina e Roja.
Ci si immette qui sull'Alta Via dei Monti Liguri (segnavia bianco-rossi), che segue la zona di confine tra Francia e Italia. Si transita successivamente alle pendici del Monte Ceriana, per incontrare poi una biforcazione, dove si prende la diramazione di sinistra (quella di destra porta a Monesi-Triora). Arrivati poi ad un pianoro si prosegue sino ad un successivo bivio, in cui occorre abbandonare l'AVML, per deviare a sinistra e raggiungere la suggestiva zona delle Casermette di Marta, vasto complesso ottocentesco di alloggiamenti e casematte, ancora utilizzato durante l'ultimo conflitto mondiale.





Poco oltre i suddetti ex-baraccamenti militari, seguitando su una sterrata a sinistra, si arriva ad una sbarra e successivamente ad un'ulteriore struttura ex militare.

Qui, se si segue una mulattiera facilmente individuabile sulla destra, in circa 30 minuti si può raggiungere la Cima di Marta (2138m - dislivello 170m circa)
Dalla vetta altro esteso panorama su gran parte delle Alpi Liguri.

Superata l'anzidetta struttura ex-militare, si continua sulla stradina sterrata (segnavia "linea gialla") che procede inizialmente pressochè in piano attraverso un ampio pianoro erboso, poi in leggera salita che diventa via via più ripida e con varie svolte arriva sull'altura sommitale del Balcon di Marta (2123m), situata in posizione dominante sulla zona di Saorge.

Poco sotto, tra la  vetta e l'altura denominata Castello di Marta, è stato ricavato tra il 1938 ed il 1940, il più vasto complesso fortificato del Vallo Alpino occidentale, ideato per difendere i confini da un eventuale attacco francese. E' costituito da tre opere sotterranee, collegate tra loro con lunghi camminamenti in galleria ed a scalini (1350 metri di cunicoli per 115 metri di dislivello) che consentivano l'accesso ai vari bunker.

Per la visita alle strutture sotterranee, che deve essere effettuata prestando molta attenzione, occorre indossare un abbigliamento adatto considerato il freddo-umido e la scivolosità dei corridoi, nonchè munirsi di idonee torce elettriche.

Per meglio rendere l'idea delle strutture fortificate del Balcon di Marta, può essere utile quanto descritto al seguente link: http://valloalpino.altervista.org/bunker/mroj/bdm/bdm-home.htm

Il ritorno a Colla Melosa avviene per la stessa via di salita.