domenica 29 settembre 2019

Dal Rifugio Mongioie al Rifugio Ciarlo Bossi per le Vene del Tanaro





Panoramica traversata da Viozene per Rifugio Mongioie e le Vene del Tanaro e da qui, tramite un aereo ponte tibetano, alla Colla di Carnino ed al Rifugio Ciarlo Bossi

NOTE TECNICHE

Partenza ed arrivo: Viozene
Dislivello: 450 m circa
Tempo di Percorrenza: 2h/2h,30 al Rif. Ciarlo Bossi-4h/4h,30 andata e ritorno
Segnavia:  Paline - segni bianco rossi GTA e A5
Difficoltà: E
Lunghezza: 11 km
Cartografia: IGC - Alpi Marittime e Liguri n.8
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 
L'attività escursionista richiede conoscenze di base e consapevolezza dei propri limiti.

Accesso stradale
- Dall'uscita autostradale di Ceva ci si dirige a  Garessio, Ormea quindi Ponte di Nava.
Qui si lascia la provinciale per deviare a destra e raggiungere Viozene
- Da Imperia od Albenga, si raggiunge Pieve di Teco, poi il Colle di Nava e si scende a Ponte Nava. Qui si lascia la Provinciale, si gira a sinistra e si raggiunge Viozene.
Si trova posteggio negli spazi antistanti la Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo.





Itinerario
Dalla Chiesa di Viozene (1245m) si prende a destra la ripida rampa dal fondo cementato (palina indicatrice per Rifugio Mongioie) che poco oltre confluisce su di una stradina asfaltata e, superate le ultime case dell'abitato, diventa mulattiera.
Ad un vicino bivio si segue la diramazione di sinistra, per innalzarsi poi con lungo percorso tortuoso tra boschetti di sorbo montano sino ad arrivare ai casolari dei Tetti di Pian Rossetto (q.1524m).
Con ultime svolte si perviene al vasto pianoro erboso di Pian Rosso, dove si lascia la prosecuzione per il Bocchin dell'Aseo e Monte Mongioie (paline), per obliquare a sinistra in direzione dell'evidente Rifugio, che si raggiunge in breve.
La vasta ed amena zona di pascolo in cui sorge il Rifugio Mongioie (1550m), è sovrastata dall'imponente catena rocciosa che dalla Rocca Garba e Gola delle Scaglie si estende sino al Mongioie.

Poco oltre il Rifugio si trovano le segnalazioni del "Sentiero Ignazio Abbo" e "Le Vene-Carnino" che indicano la direzione da seguire. Si attraversa così la parte superiore del pianoro pascolivo, su di una strada sterrata che presto si biforca. Si prende la diramazione di sinistra (tracce bianco-rosse) per poi abbandonarla e deviare a destra su di un sentiero che inizialmente si sviluppa in piano, poi continua con andamento a saliscendi in zona boschiva. Successivamente si supera la confluenza del sentiero  proveniente da Viozene, che sarà utilizzato per un ritorno ad anello.  
Si prosegue ora in leggera salita ai piedi delle impressionanti pareti delle Rocce del Manco, con la grande cavità circolare del Garbo, per poi continuare sullo scosceso versante dell'Arpetta tra abeti e piccole radure.
Superato un piccolo rio si giunge ad una deviazione. Sulla destra si innalza un ripido sentierino, in alcuni tratti attrezzato con funi, che porta all'ampio portale di accesso alla Grotta delle Vene, la cui esplorazione interna è riservata a speleologi esperti.


La prima documentazione riguardante la scoperta della grotta risale al XVIII secolo e la prima esplorazione speleologica della sua parte iniziale risulta avvenuta nel 1898.
Negli anni si sono alternate numerose spedizioni esplorative che hanno portato alla possibilità di percorrerne circa 5000 metri.

Dal punto della deviazione, con successivo breve tratto, si arriva all'aereo ponte tibetano che permette di superare il corso d'acqua che scaturisce dalle sorgenti dette "Le Vene", che sgorgano copiose dalle imponenti Rocce del Manco.
Le acque delle Vene, insieme a quelle delle Fuse che sgorgano poco più in basso, alimentano il sottostante Torrente Negrone importante affluente del Tanaro.

L'attraversamento del ponte (non sempre possibile) può essere evitato risalendo il ripido sentierino situato poco prima della struttura sospesa, ed effettuare poi con molta attenzione un breve traverso a sinistra e quindi scendere sull'altra sponda.

Con successivo percorso in leggera salita in un bel bosco di abeti, si raggiunge la prativa Colla di Carnino (q.1597 m), sulla dorsale dell'omonimo Vallone, alla quale segue un tranquillo tragitto che porta ai Tetti delle Donzelle (q.1540m).
Qui si lascia sulla sinistra la sterrata che in circa 30' porta all'abitato di Carnino Inferiore, per raggiungere il vicino Rifugio Ciarlo Bossi, di proprietà del Gruppo Escursionisti Savonesi affiliato alla FIE, attorniato da terrazze erbose.




Itinerario di ritorno
Si segue a ritroso il percorso dell'andata sino al bivio con il sentiero proveniente da Viozene (Indicazioni)
Si devia su quest'ultimo che procede in leggera discesa, si inoltra poi in zona boscosa ed arriva nei pressi si una casa. Qui si prende una carrareccia che confluisce successivamente in una sterrata, con la quale si prosegue in discesa sino alla diramazione sulla sinistra che sale al Rifugio Mongioie. Si prosegue oltre e dopo alcune centinaia di metri si arriva ad un tornante dove si abbandona la strada per riprendere il sentiero segnalato, che prosegue in lieve discesa nel bosco. Si sbuca infine su una stradetta asfaltata, che in pochi minuti riporta sulla provinciale presso Viozene.