Itinerario
Natura nelle zone maggiormente interessate dalle migrazioni primaverili dei
rapaci (biancone-falco piccaiolo), tra interessanti formazioni geomorfologiche
del Beigua Geopark e fioriture di specie endemiche (viola del Bertoloni-dafne
odorosa).
Dai punti più alti
dell'itinerario si può godere di bellissimi scorci panoramici sulla costa e sulle
asperità montuose delle valli Gava e Lerone,
NOTE TECNICHE
Partenza e arrivo:
Arenzano, località Pian del Curlo
Dislivello: 450 m
Tempo di percorrenza in salita: 2h
Lunghezza: 6 km (+6 ritorno)
Difficoltà: E
Segnavia: "2 bolli
rossi"
Cartografia: Studio
Naturalistico-EdM SV1
Avvertenza:
Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo.
Accesso stradale
All'uscita autostradale di Arenzano si volta a destra
in direzione Cogoleto.
Poco prima del valico della "Colletta" di
svolta a destra per Terralba, quindi si sale per via Pecorara che si percorre
sino alla località Pian del Curlo (area pic-nic - q.292m).
Itinerario
Si prende un sentierino che parte a fianco
della costruzione per l'acquedotto (segnavia di riferimento "2 bolli
rossi") che dopo varie svolte, sbuca sull'ampia sterrata proveniente da
Pian del Curlo e diretta al Passo della Gava.
Si prosegue su quest'ultima arrivando in
breve ad una sbarra e poco oltre alla deviazione per il Centro Ornitologico,
ubicato presso le vicine Case Forestali di località Vaccà. Qui l'Ente Parco ha
allestito un percorso ornitologico, con diverse postazioni per l'osservazione
della migrazione primaverile dei rapaci, specialmente il biancone ed il falco
pecchiaiolo.
Si continua ancora per un breve tratto,
sino ad individuare una traccia di sentiero che si stacca sulla destra
(indicazione Passo Gava).
Qui si presentano due possibilità:
- Svoltare su questo sentierino che si innalza
repentino e, ad un successivo bivio, prendere la diramazione di sinistra
(segnavia due bolli rossi) che con tratti piuttosto erosi, intersecando più
volte la sterrata principale arriva a Prato Liseu.
- oppure continuare
sulla più comoda sterrata principale.
Preferendo
quest'ultima soluzione, si prosegue sull'ampia carrareccia che si snoda in
salita nella Foresta Demaniale del Lerone, effettua poi alcuni tornanti,
fiancheggia Cima Ramà ed arriva al panoramico pianoro di Prato Liseu (q.592m),
dove si trova l'omonimo riparo, seminascosto dalla folta vegetazione.
Nella
zona si trovano numerosi "Ripari", piccole e spartane costruzioni in
pietra utilizzate come ricovero dai falciatori d'erba che lavoravano nelle zone
prative di questo aspro territorio.
Proseguendo
ulteriormente sulla strada principale, si passa a fianco di alcune formazioni
rocciose (Rocche del Bullo), si arriva al Riparo "Beppillo",
contornato da pini e, successivamente, al "Mulinello" costruzione
in pietre con i resti di un antico argano.
Tramite questo,
i falciatori d'erba inviano a valle, via cavo, il frutto del loro lavoro.
Seguono
una serie di curve alle pendici del Bric Gavetta ed un lungo rettilineo che
porta alla Ca' della Gava, un piccolo rifugio che può essere utile in caso di
giornate fredde e ventose o semplicemente per una sosta con bella vista sul panorama circostante.
Poco
sotto la struttura si trova una piccola sorgente ed una vasca antincendio.
Proseguendo
ulteriormente sulla sterrata, con ultime svolte si arriva all'importante valico del Passo della Gava, dove incrociano vari itinerari provenienti da Voltri e dal Passo del Faiallo e dove si può godere, tra l'altro, di un bel panorama
sulle aspre montuosità e vallate circostanti.
Variante
di ritorno
Dal Rifugio Ca'
da Gava si scende per un brevissimo tratto sulla sterrata
principale, per deviare poi a sinistra su di un sentiero (segnavia 2 bolli
rossi e "M" bianca), che taglia a mezzacosta il versante
occidentale del Monte Tardia e porta al vicino Passo della Gavetta.
Sulla destra
di questo, stacca un sentierino ( segnavia
triangolo bianco-cartello indicativo su albero) che in circa 15 minuti porta
sulla panoramica sommità del Bric Gavetta (779m - statuina della Madonnina).
Dal Passo
della Gavetta, si dipartono vari sentieri. Occorre seguire, prestando molta attenzione, la traccia più a destra indicata dal segnavia "2 bolli rossi", che percorre il versante sud orientale del Bric Gavetta, supera poi un intaglio presso un
roccione con piccola statuetta di Madonnina e targa ricordo del CAI, quindi transita poco sopra il Riparo "Salve Regina" per poi diventare mulattiera e scendere con più continuità sino al pianoro di "Prato Liseau".
Da qui, come
per la salita, si può far ritorno al Pian del Curlo seguendo integralmente
l'ampia sterrata, oppure deviando sul sentiero contrassegnato da "2 bolli
rossi", che taglia in più punti la strada principale.