venerdì 20 dicembre 2019

Arenzano: Dal Pian del Curlo al Passo della Gava




Itinerario Natura nelle zone maggiormente interessate dalle migrazioni primaverili dei rapaci (biancone-falco piccaiolo), tra interessanti formazioni geomorfologiche del Beigua Geopark e fioriture di specie endemiche (viola del Bertoloni-dafne odorosa).
Dai punti più alti dell'itinerario si può godere di bellissimi scorci panoramici sulla costa e sulle asperità montuose delle valli Gava e Lerone,


NOTE TECNICHE

Partenza e arrivo: Arenzano, località Pian del Curlo
Dislivello: 450 m
Tempo di percorrenza in salita: 2h
Lunghezza: 6 km (+6 ritorno)
Difficoltà: E
Segnavia: "2 bolli rossi"
Cartografia: Studio Naturalistico-EdM  SV1
Avvertenza: Le condizioni dei sentieri descritti possono cambiare nel tempo. 



Accesso stradale
All'uscita autostradale di Arenzano si volta a destra in direzione Cogoleto.
Poco prima del valico della "Colletta" di svolta a destra per Terralba, quindi si sale per via Pecorara che si percorre sino alla località Pian del Curlo (area pic-nic - q.292m).




Itinerario
Si prende un sentierino che parte a fianco della costruzione per l'acquedotto (segnavia di riferimento "2 bolli rossi") che dopo varie svolte, sbuca sull'ampia sterrata proveniente da Pian del Curlo e diretta al Passo della Gava.
Si prosegue su quest'ultima arrivando in breve ad una sbarra e poco oltre alla deviazione per il Centro Ornitologico, ubicato presso le vicine Case Forestali di località Vaccà. Qui l'Ente Parco ha allestito un percorso ornitologico, con diverse postazioni per l'osservazione della migrazione primaverile dei rapaci, specialmente il biancone ed il falco pecchiaiolo.
Si continua ancora per un breve tratto, sino ad individuare una traccia di sentiero che si stacca sulla destra (indicazione Passo Gava).
Qui si presentano due possibilità:
- Svoltare su questo sentierino che si innalza repentino e, ad un successivo bivio, prendere la diramazione di sinistra (segnavia due bolli rossi) che con tratti piuttosto erosi, intersecando più volte la sterrata principale arriva a Prato Liseu.
- oppure continuare sulla più comoda sterrata principale.
Preferendo quest'ultima soluzione, si prosegue sull'ampia carrareccia che si snoda in salita nella Foresta Demaniale del Lerone, effettua poi alcuni tornanti, fiancheggia Cima Ramà ed arriva al panoramico pianoro di Prato Liseu (q.592m), dove si trova l'omonimo riparo, seminascosto dalla folta vegetazione.

Nella zona si trovano numerosi "Ripari", piccole e spartane costruzioni in pietra utilizzate come ricovero dai falciatori d'erba che lavoravano nelle zone prative di questo aspro territorio.

Proseguendo ulteriormente sulla strada principale, si passa a fianco di alcune formazioni rocciose (Rocche del Bullo), si arriva al Riparo "Beppillo", contornato da pini e, successivamente, al "Mulinello" costruzione in pietre con i resti di un antico argano.
Tramite questo, i falciatori d'erba inviano a valle, via cavo, il frutto del loro lavoro.
Seguono una serie di curve alle pendici del Bric Gavetta ed un lungo rettilineo che porta alla Ca' della Gava, un piccolo rifugio che può essere utile in caso di giornate fredde e ventose o semplicemente per una sosta con bella vista sul panorama circostante.
Poco sotto la struttura si trova una piccola sorgente ed una vasca antincendio.
Proseguendo ulteriormente sulla sterrata, con ultime svolte si arriva all'importante valico del Passo della Gava, dove incrociano vari itinerari provenienti da Voltri e dal Passo del Faiallo e dove si può godere, tra l'altro, di un bel panorama sulle aspre montuosità e vallate circostanti.



Variante di ritorno
Dal Rifugio Ca' da Gava si scende per un brevissimo tratto sulla sterrata principale, per deviare poi a sinistra su di un sentiero (segnavia 2 bolli rossi e "M" bianca), che taglia a mezzacosta il versante occidentale del Monte Tardia e porta al vicino Passo della Gavetta.

Sulla destra di questo, stacca  un sentierino ( segnavia triangolo bianco-cartello indicativo su albero) che in circa 15 minuti porta sulla panoramica sommità del Bric Gavetta (779m - statuina della Madonnina).

Dal Passo della Gavetta, si dipartono vari sentieri. Occorre seguire, prestando molta attenzione, la traccia più a destra indicata dal segnavia "2 bolli rossi", che percorre il versante sud orientale del Bric Gavetta, supera poi un intaglio presso un roccione con piccola statuetta di Madonnina e targa ricordo del CAI, quindi transita poco sopra il Riparo "Salve Regina" per poi diventare mulattiera e scendere con più continuità sino al pianoro di "Prato Liseau".

Da qui, come per la salita, si può far ritorno al Pian del Curlo seguendo integralmente l'ampia sterrata, oppure deviando sul sentiero contrassegnato da "2 bolli rossi", che taglia in più punti la strada principale.