venerdì 17 aprile 2020

Trek del Monte Carmo - 2 gg dal Colle del Melogno






Un trek di 2 giorni d'ampio respiro, attraverso le rinomate e magiche faggete del Melogno con la panoramica salita alla vetta del Monte Carmo


Località di partenza ed arrivo: Colle del Melogno
Difficoltà: E

Accesso stradale
Dall'uscita autostradale di Finale Ligure si volta a destra, si supera Gorra proseguendo sulla S.P. del Melogno sino all'omonimo Colle.
Dall'uscita autostradale di Millesimo, si prosegue per Murialdo e poi Calizzano. Dalla rotonda centrale del paese si segue la strada a sinistra per Colle Melogno/Finale L.
Ampio posteggio nella zona antistante l'ex ristorante "La Baita". 

1° giorno:

Dal Colle del Melogno al Rifugio Pian delle Bosse
Dislivello in salita: 650m
Segnavia: giallo-rossi con sigla TA (Terre Alte)
Lunghezza: 14 km
Tempo di percorrenza: 6h


Itinerario

Dopo un breve tratto sulla stradina asfaltata (segnavia "bianco/rossi dell'AVML), che si innalza alle spalle dell'ex Bar-Ristorante "La Baita", si prende la prima deviazione sulla sinistra (segnavia giallo-rosso delle Terre Alte-Bacheca illustrativa). 
L’itinerario prende a scendere nella Val Maremola, coincidendo nel  primo tratto con “L’Itinerario dei Forti” (doppia linea orizzontale gialla) tracciato dal Comune di Magliolo.
Superanti alcuni bivi si arriva ad una radura, quindi si attraversa la zona dei Prati del Pizzo per arrivare alle cascine di Ca’ dell’Erscia, con i suoi coltivi a terrazzo, pergolati d’uva e castagni domestici.
Confluiti successivamente su di una pista forestale la si segue a destra e si supera la deviazione che porta all’inizio della “Ferrata degli Artisti”, una via alpinistica attrezzata che sale alla cima dei Balzi Rossi.
Poco oltre, occorre lasciare la sterrata principale per deviare a sinistra su  di un sentierino che si inoltra maggiormente in zona boscosa e che, con alcuni tratti impervi scende poi a guadare il Rio Slige, dove una bella cascatella forma un grazioso laghetto ovale.




Ci si innalza poi sull’altra sponda, si percorre un tratto attrezzato con un corrimano, cui fa seguito un lungo saliscendi nel bosco di faggi,  che asseconda nel percorso le varie rientranze del vallone.
E’ un vecchio sentiero dei tagliatori di fieno e dei carbonai, che sino al dopoguerra producevano il carbone di legna nelle caratteristiche piazzole annerite, ancora ben identificabili nel bosco.
Arrivati poi nei pressi del Bric Tampa, si attraversa una radura dopodichè si inizia a scendere, si supera la deviazione per la “Cresta Mario”, una via alpinistica che porta alla vetta del Bric Aguzzo e si arriva sulla sterrata che da Giustenice dirige al Giogo omonimo.
Si segue quest’ultima a sinistra per circa 1 km dopodiche, prestando molta attenzione al segnavia “TA”, la si abbandona per deviare a destra ed in breve raggiungere la zona della Cascina Porro-La Lucanda, che effettua servizio di Rifugio e B&B.
Da qui si prosegue sino ad attraversare il Rio Giustenice, e con successivi tornanti si arriva ad una casella in pietra, con una curiosa zona antistante delimitata da lastre di pietra.
Dopo una breve successiva discesina si arriva su di una stradella che seguita a destra, in breve porta all’accogliente Rifugio di pian delle Bosse.





2° giorno

Dal Rifugio Pian delle Bosse al Monte Carmo ed al Colle del Melogno
Dislivello in salita: 700m
Segnavia: 2 quadrati – Segni bianco rossi dell’AVML
12 km
Tempo di percorrenza: 6h

Itinerario
Dal Rifugio si prende il sentierino che sale nel bosco e raggiunge in breve un bivio (palina).
Qui si presentano 2 possibilità per salire al Monte Carmo:

per la panoramica via di cresta: segnavia 2 quadrati rossi (tratto per Escursionisti Esperti).
Si va a sinistra, su sentierino che sale ripido e dopo varie svolte porta su di un colletto che sovrasta la Rocca dell'Aia. Da qui si sale a destra, con ulteriore ripida salita tra roccette affioranti, sino a raggiungere l’evidente dorsale di cresta.
Occorre ora seguire quest'ultima integralmente (scoloriti segni rossi). Alcuni tratti rocciosi possono essere opportunamente aggirati, sempre badando però di riportarsi poi sulla dorsale.
Si arriva così al termine della cresta, presso una ex teleferica in disuso mentre  sulla sinistra, in basso, si trova il Rifugio privato "Amici del Carmo" (solitamente chiuso ma utile riparo in caso di necessità). Di fronte spicca la vetta del Monte Carmo.
Ci si inoltra quindi nella conca prativa e si risale, seguendo un evidente sentiero, l'ultima rampa che porta alla grande croce di vetta (1389m-2h circa dal Rifugio).

Si percorre a ritroso l’ultima parte della via di salita sino alla sottostante conca erbosa.
Da qui si svolta a sinistra per prendere il tratto dell’AVML (segnavia bianco rossi) che segue il “sentiero delle scalette" (attenzione in caso di neve o ghiaccio) e che, dopo aver costeggiato il  suggestivo versante roccioso del Carmo, confluisce su altro itinerario proveniente dalla vetta del suddetto Monte, Si prosegue nella discesa, si  ad attraversano alcune radure e raggiungere il Giogo di Giustenice.





per la via normale:
Si va a destra seguendo il segnavia "triangolo rosso" che attraversa lungamente il bosco ed al termine sbuca su di una zona prativa. Si aggira quest'ultima sulla destra sino ad incontrare una evidente traccia che si segue a sinistra, per entrare nuovamente in zona boscosa.
Dopo lungo percorso, durante il quale si trovano gli interessanti resti di un'antica "neviera" e alcune “caselle” in pietra, si sbuca sull’ampia strada sterrata proveniente da Giustenice.  Si segue quest'ultima a sinistra e si raggiunge in breve il Giogo di Giustenice (1143m), importante punto di riferimento dell'Alta Via dei Monti Liguri.
Sul valico (paline indicatrici), si prende una traccia che sale a sinistra (anche segnavia dell'AVML), e dopo aver percorso una bella zona prativa raggiunge un ulteriore bivio dove si va a sinistra (via delle Scalette). Dopo diverse svolte si supera uno stretto intaglio scalinato, si attraversa un bosco di faggi per sbucare poi su di un colletto, crocevia di vari itinerari, situato nei pressi del rifugio privato "Amici del Carmo" (solitamente chiuso-utile riparo in caso di necessità).
A destra, con ripida salita finale, si raggiunge la sommità del Monte Carmo (1389m), con la grande croce di vetta (2h circa). Si fa ritorno al Giogo di Giustenice seguendo a ritroso l’itinerario di salita.




Dal Giogo di Giustenice (1143m) si prosegue sul versante occidentale, seguendo sull’ampia sterrata i segnavia bianco-rossi dell’AVML. Dopo breve tratto si devia a destra su stradella che si inoltra in zona maggiormente boscosa ed in breve arriva ad incontrare sulla destra, la “variante alta” dell’AV che passa per il Bric Agnellino e la zona sommitale dei Balzi Rossi.
-Qualora si decida per questa soluzione (che prevede circa 110 metri di dislivello aggiuntivi), occorre deviare sulla predetta diramazione e con percorso in leggera salita, alternando tratti boscosi di dorsale ad altri su radure poco marcati, si raggiunge la sommità del Bric Agnellino (1335m).
Proseguendo ulteriormente si arriva ad un bivio. Se si sale a destra si raggiunge la panoramica e rocciosa zona sommitale dei Balzi Rossi.
Da questa zona si ritorna poi alla precedente deviazione e si continua con ripida discesa sino a ricongiungersi sull’ampia sterrata, variante bassa dell’AV.
-Qualora si decida di seguire la variante bassa si prosegue ulteriormente sulla stradella che poco oltre confluisce sull’ampia sterrata proveniente da Bardineto e che, dopo essere transitata per la bella zona erbosa dove sulla sinistra sorgono le Case Catalano, ormai in stato di abbandono e poco oltre presso una Cappelletta ricordo, si ricongiunge con lo sbocco della “variante alta”.
Si continua sulla sterrata principale che con un tratto in salita supera la deviazione per il Monte mezzano, aggira poi il Monte Grosso e spiana presso una panoramica “terrazza” rocciosa delle Prie Gianche, a picco sulla Conca dei Carbonai.
Con successivo breve tragitto si arriva alla bella casetta della Forestale dove, ad una biforcazione, si prende la ramificazione di sinistra che si inoltra nella bella Foresta della Barbottina, dai rinomati faggi di alto fusto, supera poi un vecchio cancello d’accesso all’area demaniale, nei pressi della deviazione per il Bric Merizzo (con i rideri dell’antica fortificazione), e successivamente quella che porta al Forte Tortagna per raggiungere infine il Colle del Melogno.