Un trek di 2 giorni d'ampio respiro, attraverso le rinomate e magiche faggete del Melogno con la panoramica salita alla vetta del Monte Carmo
Località
di partenza ed arrivo: Colle del Melogno
Difficoltà: E
Accesso
stradale
Dall'uscita
autostradale di Finale Ligure si volta a destra, si supera Gorra proseguendo
sulla S.P. del Melogno sino all'omonimo Colle.
Dall'uscita
autostradale di Millesimo, si prosegue per Murialdo e poi Calizzano. Dalla
rotonda centrale del paese si segue la strada a sinistra per Colle
Melogno/Finale L.
Ampio
posteggio nella zona antistante l'ex ristorante "La Baita".
1°
giorno:
Dal Colle
del Melogno al Rifugio Pian delle Bosse
Dislivello
in salita: 650m
Segnavia:
giallo-rossi con sigla TA (Terre Alte)
Lunghezza: 14 km
Tempo
di percorrenza: 6h
Itinerario
Dopo un breve tratto sulla stradina asfaltata
(segnavia "bianco/rossi dell'AVML), che si innalza alle spalle dell'ex
Bar-Ristorante "La Baita", si prende la prima deviazione sulla
sinistra (segnavia giallo-rosso delle Terre Alte-Bacheca illustrativa).
L’itinerario prende a scendere nella Val Maremola,
coincidendo nel primo tratto con “L’Itinerario
dei Forti” (doppia linea orizzontale gialla) tracciato dal Comune di Magliolo.
Superanti alcuni bivi si arriva ad una radura,
quindi si attraversa la zona dei Prati del Pizzo per arrivare alle cascine di
Ca’ dell’Erscia, con i suoi coltivi a terrazzo, pergolati d’uva e castagni
domestici.
Confluiti successivamente su di una pista forestale
la si segue a destra e si supera la deviazione che porta all’inizio della
“Ferrata degli Artisti”, una via alpinistica attrezzata che sale alla cima dei Balzi
Rossi.
Poco oltre, occorre lasciare la sterrata principale
per deviare a sinistra su di un sentierino
che si inoltra maggiormente in zona boscosa e che, con alcuni tratti impervi scende
poi a guadare il Rio Slige, dove una bella cascatella forma un grazioso
laghetto ovale.
Ci si innalza poi sull’altra sponda, si percorre un
tratto attrezzato con un corrimano, cui fa seguito un lungo saliscendi nel
bosco di faggi, che asseconda nel
percorso le varie rientranze del vallone.
E’ un vecchio sentiero dei tagliatori di fieno e dei
carbonai, che sino al dopoguerra producevano il carbone di legna nelle
caratteristiche piazzole annerite, ancora ben identificabili nel bosco.
Arrivati poi nei pressi del Bric Tampa, si
attraversa una radura dopodichè si inizia a scendere, si supera la deviazione
per la “Cresta Mario”, una via alpinistica che porta alla vetta del Bric Aguzzo
e si arriva sulla sterrata che da Giustenice dirige al Giogo omonimo.
Si segue quest’ultima a sinistra per circa 1 km
dopodiche, prestando molta attenzione al segnavia “TA”, la si abbandona per
deviare a destra ed in breve raggiungere la zona della Cascina Porro-La
Lucanda, che effettua servizio di Rifugio e B&B.
Da qui si prosegue sino ad attraversare il Rio
Giustenice, e con successivi tornanti si arriva ad una casella in pietra, con una
curiosa zona antistante delimitata da lastre di pietra.
Dopo una breve successiva discesina si arriva su di
una stradella che seguita a destra, in breve porta all’accogliente Rifugio di
pian delle Bosse.
2°
giorno
Dal Rifugio Pian delle Bosse al Monte
Carmo ed al Colle del Melogno
Dislivello
in salita: 700m
Segnavia:
2 quadrati – Segni bianco rossi dell’AVML
12 km
Tempo
di percorrenza: 6h
Itinerario
Dal Rifugio si prende il sentierino che sale nel bosco e raggiunge in breve
un bivio (palina).
Qui si presentano 2 possibilità per salire al Monte Carmo:
per la panoramica via di cresta: segnavia 2 quadrati rossi (tratto
per Escursionisti Esperti).
Si va a sinistra, su sentierino che sale ripido e dopo varie svolte porta
su di un colletto che sovrasta la Rocca dell'Aia. Da qui si sale a destra, con ulteriore
ripida salita tra roccette affioranti, sino a raggiungere l’evidente
dorsale di cresta.
Occorre ora seguire quest'ultima integralmente (scoloriti segni
rossi). Alcuni tratti rocciosi possono essere opportunamente aggirati, sempre
badando però di riportarsi poi sulla dorsale.
Si arriva così al termine della cresta, presso una ex teleferica
in disuso mentre sulla sinistra, in basso, si trova il Rifugio
privato "Amici del Carmo" (solitamente chiuso ma utile riparo in caso
di necessità). Di fronte spicca la vetta del Monte Carmo.
Ci si inoltra quindi nella conca prativa e si risale, seguendo un evidente
sentiero, l'ultima rampa che porta alla grande croce di vetta (1389m-2h circa
dal Rifugio).
Si percorre a ritroso l’ultima parte della via di salita sino alla
sottostante conca erbosa.
Da qui si svolta a sinistra per prendere il tratto dell’AVML (segnavia
bianco rossi) che segue il “sentiero delle scalette" (attenzione in caso
di neve o ghiaccio) e che, dopo aver costeggiato il suggestivo versante
roccioso del Carmo, confluisce su altro itinerario proveniente dalla vetta del
suddetto Monte, Si prosegue nella discesa, si
ad attraversano alcune radure e raggiungere il Giogo di Giustenice.
per la via normale:
Si va a destra seguendo il segnavia "triangolo rosso" che
attraversa lungamente il bosco ed al termine sbuca su di una zona prativa. Si
aggira quest'ultima sulla destra sino ad incontrare una evidente traccia che si
segue a sinistra, per entrare nuovamente in zona boscosa.
Dopo lungo percorso, durante il quale si trovano gli interessanti
resti di un'antica "neviera" e alcune “caselle” in pietra, si sbuca
sull’ampia strada sterrata proveniente da Giustenice. Si segue
quest'ultima a sinistra e si raggiunge in breve il Giogo di
Giustenice (1143m), importante punto di riferimento dell'Alta Via dei Monti
Liguri.
Sul valico (paline indicatrici), si prende una traccia che sale a sinistra
(anche segnavia dell'AVML), e dopo aver percorso una bella zona prativa
raggiunge un ulteriore bivio dove si va a sinistra (via delle Scalette). Dopo
diverse svolte si supera uno stretto intaglio scalinato, si attraversa un bosco
di faggi per sbucare poi su di un colletto, crocevia di vari itinerari, situato
nei pressi del rifugio privato "Amici del Carmo" (solitamente chiuso-utile
riparo in caso di necessità).
A destra, con ripida salita finale, si raggiunge la sommità del Monte Carmo
(1389m), con la grande croce di vetta (2h circa). Si fa ritorno al Giogo di
Giustenice seguendo a ritroso l’itinerario di salita.
Dal Giogo di Giustenice (1143m) si
prosegue sul versante occidentale, seguendo sull’ampia sterrata i segnavia
bianco-rossi dell’AVML. Dopo breve tratto si devia a destra su stradella che si
inoltra in zona maggiormente boscosa ed in breve arriva ad incontrare sulla
destra, la “variante alta” dell’AV che passa per il Bric Agnellino e la zona
sommitale dei Balzi Rossi.
-Qualora
si decida per questa soluzione (che prevede circa 110 metri di dislivello
aggiuntivi), occorre deviare sulla predetta diramazione e con percorso in
leggera salita, alternando tratti boscosi di dorsale ad altri su radure poco
marcati, si raggiunge la sommità del Bric Agnellino (1335m).
Proseguendo
ulteriormente si arriva ad un bivio. Se si sale a destra si raggiunge la
panoramica e rocciosa zona sommitale dei Balzi Rossi.
Da questa zona
si ritorna poi alla precedente deviazione e si continua con ripida discesa sino
a ricongiungersi sull’ampia sterrata, variante bassa dell’AV.
-Qualora si
decida di seguire la variante bassa si prosegue ulteriormente sulla stradella
che poco oltre confluisce sull’ampia sterrata proveniente da Bardineto e che,
dopo essere transitata per la bella zona erbosa dove sulla sinistra sorgono le
Case Catalano, ormai in stato di abbandono e poco oltre presso una Cappelletta
ricordo, si ricongiunge con lo sbocco della “variante alta”.
Si continua
sulla sterrata principale che con un tratto in salita supera la deviazione per
il Monte mezzano, aggira poi il Monte Grosso e spiana presso una panoramica
“terrazza” rocciosa delle Prie Gianche, a picco sulla Conca dei Carbonai.
Con successivo breve
tragitto si arriva alla bella casetta della Forestale dove, ad una
biforcazione, si prende la ramificazione di sinistra che si inoltra nella bella
Foresta della Barbottina, dai rinomati faggi di alto fusto, supera poi un
vecchio cancello d’accesso all’area demaniale, nei pressi della deviazione per
il Bric Merizzo (con i rideri dell’antica fortificazione), e successivamente
quella che porta al Forte Tortagna per raggiungere infine il Colle del Melogno.